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Cass. civile, sez. II del 1981 numero 3280 (18/05/1981)

Il danno derivato dall'inadempimento di un contratto di compravendita di cose mobili aventi un prezzo corrente ben può risultare superiore alla differenza fra il prezzo pattuito e quello realizzato attraverso la vendita a terzi delle medesime cose o di altre dello stesso genere, specialmente nel...

Cass. civile, sez. III del 2012 numero 6070 (18/04/2012)

Non è ostativa all'accettazione la precedente rinuncia all'eredità operata da due dei figli, in quanto il chiamato all'eredità che vi abbia inizialmente rinunciato può, ex art. 525 c.c., successivamente accettarla, in forza dell'originaria delazione, sempre che questa non sia venuta meno -...

Cass. civile, sez. III del 2012 numero 6263 (20/04/2012)

L’impegno del venditore di eliminare i vizi che rendano il bene inidoneo all’uso cui è destinato (ovvero che ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore economico) di per sé non dà vita ad una nuova obbligazione estintiva - sostitutiva dell’originaria obbligazione di garanzia, ma consente al...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 14040 (04/06/2013)

L’illecito ben può esplicare a carico degli stretti congiunti una sua potenzialità lesiva autonoma, venendo così ad assumere una valenza plurioffensiva, sì da poter essere considerato come causa immediata e diretta non solo del danno subito dalla vittima, ma anche di quello subito dal congiunto.

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 16111 (26/06/2013)

In tema di diffamazione a mezzo stampa, il diritto del soggetto a pretendere che proprie, passate vicende personali non siano pubblicamente rievocate (nella specie, il cd. diritto all'oblio era invocato in relazione ad un'antica militanza in bande terroristiche) trova limite nel diritto di cronaca...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 17564 (18/07/2013)

Questa Corte, già con le sentenze" gemelle" n.4060, 4061, 4062/10, in osmosi con specialistica dottrina, ha avuto modo di ravvisare nelle modifiche apportate dal legislatore al testo dell'art. 2495 c.c., rispetto alla formulazione del precedente art.2456, che disciplinava la medesima materia, una...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 18904 (08/08/2013)

La disciplina delle società a responsabilità limitata, a seguito della novella di cui al d.lgs. n. 6/2003, non regolamenta le cause di ineleggibilità e di decadenza degli amministratori, sicché, riguardo ad essi, non trovano più applicazione, neppure per analogia, le norme dettate, per la società...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 18923 (08/08/2013)

Qualora una società in accomandita semplice si estingua per cancellazione dal registro delle imprese dopo la formazione di un titolo esecutivo nei suoi confronti, il titolo de quo ha efficacia contro i soci accomandanti, ex art. 477 c.p.c., nei confronti dei quali, pertanto, l'azione esecutiva potrà...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 2071 (29/01/2013)

Sussistono la responsabilità e il conseguente obbligo risarcitorio per il notaio che non esperisce le visure ipotecarie relative alla compravendita nonostante il negozio assuma la forma della scrittura privata autenticata per volere delle parti, scaturendo detto obbligo in capo al professionista dal...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 20896 (12/09/2013)

La responsabilità del vettore è accertata e la prova che la perdita della merce sia dipesa da dolo o colpa grave del vettore è necessaria solo per superare i limiti del risarcimento previsti dell’art. 1, n.2 l. n. 450/1985 , e accedere al risarcimento pari al valore della merce, di cui al n. 3 dello...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 21714 (23/09/2013)

La disciplina di cui all'art. 2495 c. c. (nel testo introdotto dall'art. 4 del d.lgs. n. 6/2003) non è estensibile alle vicende estintive della qualità di imprenditore individuale, sicché l'inizio e la fine di detta qualità sono subordinati all'effettivo svolgimento o al reale venir meno...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 25912 (19/11/2013)

La facoltà per il giudice di liquidare in via equitativa il danno esige due presupposti: in primo luogo, che sia concretamente accertata l'ontologica esistenza d'un danno risarcibile, prova il cui onere ricade sul danneggiato, e che non può essere assolto semplicemente dimostrando che l'illecito ha...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 28061 (16/12/2013)

Ai fini dell'operatività della surrogazione legale di cui all'art. 1203, n. 3, c.c., non è necessario né che il solvens sia tenuto al pagamento del debito per la medesima causa debendi vantata dall'accipiens nei confronti dell'altro o degli altri obbligati, né che il solvens sia direttamente...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 2962 (07/02/2013)

La surrogazione legale di cui al n. 3 dell’art. 1203 c.c. non si configura per il solo fatto di aver pagato il debito altrui, ma solo nel caso in cui colui che paga sia tenuto, con altri o per altri, al pagamento del debito, o sia comunque legato al debitore da un rapporto preesistente al pagamento,...

Cass. civile, sez. III del 2013 numero 3548 (13/02/2013)

L’art. 6, comma I della l. n. 392/1978 trova applicazione anche qualora l’evento della morte riguardi un soggetto che sia in precedenza subentrato ai sensi della stessa norma nella posizione di conduttore al conduttore originario, dovendosi escludere che la norma possa operare solo con riguardo alla...

Cass. civile, sez. III del 2014 numero 10641 (15/05/2014)

La costituzione del fondo patrimoniale determina soltanto un vincolo di destinazione sui beni confluiti nel fondo, affinché, con i loro frutti, sia assicurato il soddisfacimento dei bisogni della famiglia, ma non incide sulla titolarità dei beni stessi, né implica l'insorgere di una posizione di...

Cass. civile, sez. III del 2014 numero 15754 (10/07/2014)

L'impresa familiare ex art. 230 -bis cod. civ. non ha alcuna rilevanza esterna e non permette di ritenere esistente un rapporto di rappresentanza reciproca tra i familiari e la persona a capo dell'impresa, sicché, in caso di alienazione di un fondo, la denuntiatio ex art. 8, della l. n. 590/1965, ad...

Cass. civile, sez. III del 2014 numero 15888 (11/07/2014)

L'accettazione tacita di eredità - pur potendo avvenire attraverso negotiorum gestio, cui segua la successiva ratifica del chiamato, o per mezzo del conferimento di una delega o dello svolgimento di attività procuratoria - può tuttavia desumersi soltanto da un comportamento del successibile e non di...

Cass. civile, sez. III del 2014 numero 15894 (11/07/2014)

I crediti del de cuius, a differenza dei debiti, non si ripartiscono tra i coeredi in modo automatico in ragione delle rispettive quote, ma entrano a far parte della comunione ereditaria in conformità all'art. 727 c.c., che, nel prevedere la formazione delle porzioni con inclusione dei crediti,...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1998 numero 4301 (27/04/1998)

Perché sussista rinuncia tacita alla prescrizione è necessaria un' incompatibilità assoluta tra il comportamento del debitore e la volontà del medesimo di avvalersi della causa estintiva del diritto altrui; occorre cioè che nel comportamento del debitore sia insita, senza possibilità di una diversa...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1998 numero 9247 (16/09/1998)

Con riguardo ai danni prodotti ai lavoratori dalle cose (attrezzature, utensili o macchinari più o meno complessi) loro assegnate e da questi solitamente usate per l'esecuzione della prestazione lavorativa, è configurabile una responsabilità residuale ex art. 2051 c.c. a carico dell'imprenditore...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1999 numero 11597 (14/10/1999)

La stipulazione scritta del patto di prova deve essere anteriore o, quanto meno, contestuale all' inizio dell' esecuzione del rapporto di lavoro onde non attribuire al datore di lavoro, in frode alla normativa di natura pubblicistica sui licenziamenti posta dal legislatore a tutela del lavoratore,...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1999 numero 12384 (06/11/1999)

Ai fini della cessione del contratto devono essere osservate le stesse forme prescritte per il contratto trasferito; ne consegue che, non richiedendosi per il contratto di lavoro, subordinato o autonomo, una forma tipica - salvo talune eccezioni -, il consenso alla sua cessione, il quale può anche...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1999 numero 14538 (24/12/1999)

Il patto di prova apposto al contratto di lavoro deve non solo risultare da atto scritto ma contenere anche la specifica indicazione della mansione da espletarsi, la cui mancanza costituisce motivo di nullità del patto (con automatica conversione dell' assunzione in definitiva sin dall' inizio) a...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1999 numero 2745 (23/03/1999)

In tema di appalto è di regola l'appaltatore che risponde dei danni provocati a terzi ed eventualmente anche dell'inosservanza della legge penale durante l'esecuzione del contratto, attesa l'autonomia con cui egli svolge la sua attività nell'esecuzione dell'opera o del servizio appaltato,...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1999 numero 547 (21/01/1999)

In base all' art. 2732 cod. civ. alla parte che abbia reso confessione non è concesso di poter fornire dimostrazione diversa da quella della "revoca" (o invalidità) della confessione stessa in conseguenza di errore di fatto in cui incorse o di violenza su di lei esercitata. La suddetta disposizione,...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2001 numero 4662 (29/03/2001)

La ratifica, ad opera dell'assemblea, della nomina dell'amministratore, in sostituzione di quello venuto a mancare nel corso dell'esercizio, deliberata ex art. 2386, comma 1, c.c. dagli altri amministratori ed approvata dal collegio sindacale, può essere anche implicita, se fatta attraverso una...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2001 numero 9009 (03/07/2001)

La violazione del diritto al riposo settimanale non comporta automaticamente la lesione di un diritto della persona, cioè di un diritto suscettibile di essere sanzionato con il rimedio della responsabilità civile a prescindere da pregiudizi di ordine patrimoniale. Infatti, l'art. 36 cost. non tutela...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2002 numero 11189 (29/07/2002)

In tema di rapporto di agenzia, la nuova disciplina contenuta nell' art. 1751 del cod. civ. sul diritto all' indennità di scioglimento del contratto richiama il criterio della rispondenza a equità dell'attribuzione all'agente dell'indennità (in considerazione delle circostanze del caso concreto e...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2006 numero 5632 (15/03/2006)

L'attività lavorativa e di assistenza svolta all'interno di un contesto familiare in favore del convivente di fatto trova abitualmente la sua causa nei vincoli di solidarietà ed affettività esistenti, che di regola sono alternativi ai vincoli tipici di un rapporto a prestazioni corrispettive, qual è...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2013 numero 13089 (27/05/2013)

In base all'art. 228 della L. n. 151/1975, si è previsto che per le famiglie costituite prima della data in vigore della riforma del diritto di famiglia di cui alla citata legge, il nuovo regime di comunione legale avesse ad oggetto anche gli acquisti effettuati dai coniugi, anche se separatamente,...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2013 numero 22732 (04/10/2013)

L'impresa familiare coltivatrice è una specie del più ampio genus dell'impresa familiare disciplinata dall'art. 230-bis c.c. Alla prima sono quindi applicabili i principi relativi alla seconda in quanto compatibili; essa si configura come un organismo collettivo formato dai familiari dei...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2013 numero 3820 (15/02/2013)

L'art. 2504 bis, comma I, c.c., nel testo modificato dal D.Lgs. n. 6/2003, sancisce che la società risultante dalla fusione o quella incorporante (nell'ipotesi di fusione per incorporazione) assume i diritti e gli obblighi delle società partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2013 numero 7667 (27/03/2013)

Il danno professionale conseguente a un demansionamento (quale possibile componente sia di un danno patrimoniale, anche in termini di perdita di chances, sia di un danno non patrimoniale) deve essere provato da chi lo deduce per chiederne il risarcimento e che tale prova può essere data, ai sensi...

Cass. civile, sez. Lavoro del 2014 numero 9579 (05/05/2014)

Il regime dei beni della comunione tacita familiare, che è caratterizzata, oltre che dalla comunanza di lucri e di perdite, dalla formazione di un unico peculio, gestito senza particolari formalità ed obblighi di rendiconto, destinato indivisibilmente a fornire i mezzi economici necessari ai bisogni...