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Cass. civile, sez. II del 1997 numero 2599 (25/03/1997)

Affinché un precarista possa invocare l' acquisto della proprietà del bene per intervenuta usucapione, occorre che dimostri innanzi tutto l' "interversio possessionis", che, se avviene per opposizione del detentore ( art. 1141, secondo comma, cod. civ.), deve rivolgersi contro colui per conto del...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 277 (14/01/1997)

La costituzione di una servitù per destinazione del padre di famiglia ha per presupposto che due fondi, appartenenti in origine allo stesso proprietario, siano stati posti da lui in una situazione di oggettiva subordinazione o di servizio l' uno rispetto all' altro atta a integrare di fatto il...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 2842 (01/04/1997)

La maggiore intensità del traffico su una strada privata, soggetta a servitù di passaggio a favore di un altro immobile non determina di per sé la diminuzione o la maggiore incomodità di esercizio della servitù costituita sul fondo servente e, pertanto, incombe agli interessati l' onere di...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 5369 (14/06/1997)

I diritti spettanti a ciascun condomino(in base agli atti di acquisto, ovvero al regolamento condominiale in essi richiamato) sulle parti comuni dell'edificio non possono essere oggetto di delibere assembleari approvate a maggioranza che ne ledano il contenuto, essendo necessaria, a tal fine, una...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 7228 (06/08/1997)

La parte evocata in giudizio per il pagamento della merce ad essa venduta può limitarsi ad eccepire nell' ambito del potere di autotutela di cui all' art. 1460 cod. civ., al fine di ottenere il rigetto della pretesa avversaria, l' inesatto adempimento della parte vincitrice in qualunque delle...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 7545 (13/08/1997)

Perché si possa avere occultamento dell' esistenza del vizio, non basta che il venditore lo abbia taciuto, ma è necessario che egli abbia compiuto interventi volti a renderne difficile la scoperta, essendo all' uopo necessaria un' attività diretta, con adeguati accorgimenti, a nascondere il vizio...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 7985 (25/08/1997)

La previsione normativa di cui all' art. 1150, comma primo, cod. civ. accomuna, senza distinzioni di sorta, il possessore di mala fede a quello di buona fede quanto al riconoscimento del diritto al rimborso delle spese per le riparazioni straordinarie, al pari di quella di cui al successivo comma...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 7992 (25/08/1997)

Nel caso in cui l'opera eseguita in appalto presenti gravi difetti dipendenti da errata progettazione, il progettista è responsabile, con l'appaltatore, verso il committente, ai sensi dell'art. 1669 c.c., a nulla rilevando in contrario la natura e la diversità dei contratti cui si ricollega la...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 8246 (29/08/1997)

Il principio secondo cui il rigore dell' onere probatorio in materia di rivendicazione si attenua quando il convenuto non contesti l' originaria appartenenza del bene rivendicato al comune autore o ad uno dei danti causa dell' attore (bastando in tal caso che il rivendicante dimostri che il bene...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 8254 (29/08/1997)

Il contratto d' opera e quello di prestazioni continuative di servizi non possono considerarsi strutture negoziali ontologicamente e funzionalmente diverse tra loro, risultandone, viceversa, la indiscutibile omogeneità, tra l' altro, sotto il profilo dalla identità delle situazioni che possono...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 8328 (01/09/1997)

Per osservare il principio della cognizione, stabilito dal legislatore per il perfezionamento del contratto (art. 1326 cod. civ.), è sufficiente che il proponente conosca l' accettazione dell' altra parte in qualsiasi modo, anche mediante esibizione, e non consegna (art. 1335 cod. civ.), del...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 854 (28/01/1997)

Il limite al diritto di godimento spettante a ciascun condomino " iure proprietatis " sulle parti comuni - nella specie divieto di sosta, anche per il carico e discarico di masserizie, in tutti gli spazi comuni dell' edificio - disposto dal regolamento condominiale nell' interesse comune e accettato...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 8829 (10/09/1997)

Ai fini dell'azione di manutenzione, il cosiddetto "animus turbandi" consiste nella volontarietà del fatto suscettibile di ledere l'altrui possesso, e deve, perciò, almeno di massima, presumersi tutte le volte che siano dimostrati gli estremi della turbativa, rendendosi normalmente irrilevante...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 10477 (22/10/1998)

Qualora sia stata proposta azione di reintegrazione nel possesso allegandosi dall' attore la propria situazione di detentore qualificato del bene in ordine al quale si assume essere avvenuto il denunziato spoglio, il giudice del merito a fronte della contestazione del convenuto, deve verificare il...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 11118 (05/11/1998)

La disposizione di cui al comma secondo, prima parte, dell'art. 1705 cod. civ. introduce - per ragioni di tutela dell'interesse del mandante - un'eccezione al fondamentale principio, enunciato nel comma primo, secondo cui il mandatario che agisce in nome proprio acquista i diritti ed assume gli...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 1303 (07/02/1998)

Il sottotetto di un edificio può considerarsi una pertinenza dell' appartamento sito all' ultimo piano quando assolva all' esclusiva funzione di isolare e proteggere l' appartamento dal caldo, dal freddo o dall' umidità mediante la creazione di una camera d' aria, non anche quando abbia dimensioni e...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 1499 (12/02/1998)

La nozione di pari uso della cosa comune cui fa riferimento l'art. 1102 cod. civ. non va intesa nel senso di uso identico e contemporaneo, dovendo ritenersi conferita dalla legge a ciascun partecipante alla comunione la facoltà di trarre dalla cosa comune la più intensa utilizzazione, a condizione...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 1502 (12/02/1998)

Nel contratto con il quale una parte in corrispettivo della cessione di un immobile si obbliga ad assicurare al cedente vitto, alloggio e assistenza morale e materiale (cosiddetto vitalizio alimentare) la differenza rispetto alla rendita vitalizia è data dall'oggetto della prestazione a carico del...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 2152 (27/02/1998)

Pur se una clausola, predisposta unilateralmente, non è a carico soltanto dell' altro contraente, avendo effetto per entrambe le parti - nella specie tacita proroga o rinnovo del contratto in difetto di tempestiva disdetta - non perciò è sottratta alla necessità di specifica approvazione per...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 271 (14/01/1998)

Il diritto di ritenzione, trovando il suo fondamento nel generale principio di autotutela sancito dall' art. 1460 cod. civ. (per effetto del quale, nei contratti a prestazione corrispettive, ciascun contraente può rifiutare la propria prestazione in costanza di inadempimento della controparte), deve...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 4905 (15/05/1998)

In tema di contratti per i quali la legge richiede la forma scritta "ad substantiam", il contraente che non abbia materialmente sottoscritto l'atto negoziale può validamente perfezionarlo producendolo in corso di giudizio al fine di farne valere gli effetti nei confronti dell'altro contraente, a...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 4906 (15/05/1998)

Nel caso di contratto di trasferimento della proprietà immobiliare, per la cui validità la legge richiede la forma scritta " ad substantiam", anche lo scioglimento per mutuo consenso deve risultare da atto scritto, poiché per effetto di esso si opera un nuovo trasferimento della proprietà al...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 5225 (26/05/1998)

La "petitio hereditatis" si differenzia dalla "rei vindicatio" in quanto si fonda sulla allegazione dello stato di erede ed ha per oggetto beni riguardati come elementi costitutivi dello "universum ius" o di una quota parte di esso. Ne consegue che mentre l'attore in "rei vindicatio" deve dimostrare...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 5517 (05/06/1998)

In tema di compossesso, ricorre l' ipotesi dello spoglio quando l' atto compiuto dal compossessore (preteso spoliatore) abbia travalicato i limiti del compossesso (impedendo o rendendo più gravoso l' uso paritario della "res" agli altri compossessori), ovvero abbia comportato l' apprensione...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 7891 (11/08/1998)

Ove sia prescritta la relativa azione per il decorso di due anni dalla consegna dell'opera, il diritto del committente alla garanzia per le difformità ed i vizi dell'opera ex art. 1667 cod. civ. rimane tutelato solo nei limiti dell'ultimo comma della predetta norma, quando l'appaltatore abbia - in...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 8611 (29/08/1998)

Requisito essenziale del diritto di servitù è l'imposizione di un peso su un fondo (servente) per l'utilità, ovvero per la maggiore comodità o amenità di un altro (dominante)in una relazione di asservimento del primo al secondo che si configura come una "qualitas fundi" mentre si versa nell'ipotesi...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 8912 (09/09/1998)

Il chiamato all' eredità, che vi abbia inizialmente rinunciato, può, ex art. 525 cod. civ., successivamente accettarla (in tal modo revocando implicitamente la precedente rinuncia) in forza dell' originaria delazione - e sempre che questa non sia venuta meno in conseguenza dell' acquisto compiuto da...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 950 (30/01/1998)

La dichiarazione dell' esistenza di una impossibilità o di una seria e grave difficoltà di sottoscrivere, che la parte renda formalmente al notaio e che questi menzioni espressamente nel rogito può surrogare la mancata sottoscrizione soltanto se sia veritiera, mentre in caso contrario essa...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 985 (02/02/1998)

La scusabilità dell'errore che abbia viziato la volontà di uno dei contraenti al momento della conclusione del contratto è irrilevante ai fini dell'azione di annullamento, dovendosi avere riguardo alla riconoscibilità dell'errore da parte dell'altro contraente.

Cass. civile, sez. II del 1999 numero 1054 (06/02/1999)

La "scientia damni" dell'alienante e del terzo può esser desunta anche da presunzioni gravi, precise e concordanti diverse dalla sperequazione tra prezzo e valore di mercato del bene, perché "l'eventus damni" consiste anche nell'incertezza o maggiore difficoltà di realizzazione del credito.

Cass. civile, sez. II del 1999 numero 117 (09/01/1999)

Il principio della rilevabilità d'ufficio della nullità di un contratto da parte del giudicante (art. 1421 cod. civ.) va coordinato con il concorrente principio della domanda, di cui agli artt. 99 e 112 cod. proc. civ., con la conseguenza che detto potere officioso ricorre (indipendentemente...

Cass. civile, sez. II del 1999 numero 13704 (07/12/1999)

Il diritto di retratto riconosciuto ai coeredi dalla norma di cui all' art. 732, comma primo, cod. civ. può attuarsi soltanto nel caso di alienazione (onerosa) della quota ereditaria, o di parte di essa, e non anche quando sia stato alienato un cespite determinato. Una tale limitazione, tuttavia,...

Cass. civile, sez. II del 1999 numero 2833 (25/03/1999)

In tema di condominio di edifici la regola posta dall' art. 1124 cod. civ. relativa alla ripartizione tra i condomini delle spese di ricostruzione (oltre che di manutenzione) delle scale è applicabile per analogia, ricorrendo identica "ratio", alle spese relative alla ricostruzione (e manutenzione)...