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art civile codice

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Cass. civile, sez. II del 1988 numero 6626 (06/12/1988)

In tema di vendita di cose mobili, quando il venditore si sia procurato la cosa in modo illecito (furto, ricettazione "et similia") o comunque non dimostri di avere ignorato senza colpa (neppure lieve) la sua provenienza delittuosa, non trova applicazione la disciplina degli artt. 1478 e 1479 cod....

Cass. civile, sez. II del 1988 numero 6849 (16/12/1988)

In tema di società semplice l' art. 2284 cod. civ. prevede, in caso di morte di un socio (ove non sia diversamente disposto dal contratto sociale) la liquidazione della quota, o lo scioglimento della società, ovvero la continuazione della società da parte dei soci superstiti con gli eredi del socio...

Cass. civile, sez. II del 1988 numero 6963 (20/12/1988)

Nella vendita con patto di riscatto il venditore non può, senza il consenso del compratore, cedere ad un terzo estraneo al negozio il diritto di riscattare il bene oggetto dello stesso, poiché detta cessione integra una modificazione che incide non solo sulla struttura soggettiva ma anche su quella...

Cass. civile, sez. II del 1989 numero 1402 (21/03/1989)

Il giudice deve ricorrere al criterio ermeneutico integrativo fissato dall' art. 1367 cod. civ. solo quando, esaurita l' interpretazione ricognitiva, rimanga ancora in dubbio, il che non si verifica se alla clausola da interpretare egli abbia già attribuito con certezza un senso determinato,...

Cass. civile, sez. II del 1989 numero 2923 (20/06/1989)

Qualora un complesso residenziale, composto da più palazzine, ciascuna con un proprio distinto condominio e propri organi rappresentativi, abbia spazi e manufatti in godimento comune, questi debbono ritenersi soggetti al regime della comunione in genere, non a quello del condominio degli edifici,...

Cass. civile, sez. II del 1989 numero 3711 (16/08/1989)

Ai sensi dell' art. 1218 cod. civ. - applicabile anche in tema di risoluzione per inadempimento (art. 1453 cod. civ.) - la causa non imputabile, che esclude la responsabilità per l' inadempimento, si ha quando quest' ultimo sia stato determinato da un impedimento oggettivo e non dall' erronea...

Cass. civile, sez. II del 1989 numero 4554 (31/10/1989)

La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta - ai sensi dell'art. 1467 cod. civ. - non può essere fatta valere dalla parte che, con il suo inadempimento, abbia ritardato la esecuzione del contratto, rendendo necessario il ricorso della parte adempiente alla tutela giudiziaria;...

Cass. civile, sez. II del 1989 numero 5619 (14/12/1989)

Ai fini dell'applicazione dell'art. 1664, primo comma, cod. civ., il quale prevede il diritto dell'appaltatore di chiedere la revisione del prezzo contrattuale per aumenti dei costi dei materiali e della mano d'opera imprevedibili al momento della conclusione del contratto superiori al decimo del...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 11423 (27/11/1990)

In tema di condominio negli edifici le parti dell' edificio - muri e tetti (art. 1117 n. 1 cod. civ.) - ovvero le opere ed i manufatti - fognature, canali di scarico e simili (art. 1117 n. 3 cod. civ.) - deputati a preservare l' edificio condominiale dagli agenti atmosferici e dalle infiltrazioni d'...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 2278 (19/03/1990)

Le pertinenze a norma dell' art. 817 cod. civ. sono le cose che pur essendo destinate in modo durevole al servizio o ad ornamento di altra cosa (principale) possono formare oggetto di separati atti e rapporti giuridici (art. 818). Il rapporto tra cosa principale e cosa accessoria (diversamente dall'...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 4566 (21/05/1990)

L'utilizzazione della cosa comune può avvenire da parte di uno o più comparte-cipi alla comunione anche in modo particolare e diverso da quello degli altri, senza sconfinare in abuso, sempre che la destinazione della cosa resti rispettata: a tal fine la legittimità d'un tale uso va verificata, dal...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 4656 (23/05/1990)

Le obbligazioni costituite con il contratto di subappalto, ancorché dipendenti dal contratto d' appalto, hanno propria autonomia ed individualità, e, in particolare, non si sottraggono alla regola secondo cui l' impossibilità sopravvenuta è ragione di esonero del debitore solo se derivi da causa a...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 7138 (06/07/1990)

In tema di compravendita immobiliare, ai fini dell'individuazione dell'immobile oggetto del contratto, i dati catastali non hanno valore determinante rispetto al contenuto descrittivo del titolo ed ai confini indicati nell'atto, mentre essi possono assumere valore determinante solo nel caso in cui...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8202 (11/08/1990)

Dalla natura di contratto derivato o subcontratto del subappalto, deriva che la sorte di detto contratto è condizionata a quella del contratto principale, di guisa che con riguardo all' opera eseguita dal subappaltatore l' accettazione senza riserve dell' appaltatore, resta condizionata dal fatto...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8237 (13/08/1990)

Per "spese del contratto di compravendita", che l'art. 1475 cod. civ. pone in via generale a carico del compratore, devono intendersi tutte quelle che siano necessarie per la conclusione del contratto e siano, perciò, con questo in stretto rapporto di causalità, efficienza e strumentalità, con la...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8263 (14/08/1990)

La legge, nello stabilire che il contratto nullo possa produrre gli effetti di un contratto diverso non intende vincolare la volontà delle parti, né comunque presumere che esse vogliano il negozio diverso per il solo fatto che gli effetti di questo non si discostano sostanzialmente da quelli...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8304 (16/08/1990)

Per l' operatività della dichiarazione recettizia di riscatto ai sensi dell' art. 732 cod. civ., è sufficiente che questa pervenga al destinatario, mentre, non essendo l' obbligazione di pagamento del prezzo e delle eventuali spese della vendita in funzione causale al retratto, l' offerta reale (o...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8309 (16/08/1990)

Il principio dell' apparenza del diritto e dell' affidamento, traendo origine dalla legittima e quindi incolpevole aspettativa del terzo di fronte ad una situazione ragionevolmente attendibile, anche se non conforme alla realtà, non altrimenti accertabile se non attraverso le sue esteriori...

Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8335 (17/08/1990)

Il contratto, con cui una parte deposita presso un'altra una determinata somma ed attribuisce ad un terzo, che prende parte all'atto, il diritto a pretenderne la restituzione dopo la propria morte, non configura un contratto a favore di terzi, con esecuzione dopo la morte dello stipulante, a norma...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 10139 (27/09/1991)

La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, ipotizzabile anche per il contratto preliminare in relazione alle prestazioni che le parti hanno previsto quale contenuto del contratto definitivo, non può essere invocata ed opposta dal contraente inadempiente, con riferimento ad avvenimenti...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 10612 (09/10/1991)

Qualora, nell' ambito del preliminare di vendita di un fabbricato, il diverso proprietario del suolo adiacente si impegni a trasferirlo gratuitamente al promissario acquirente, al fine di consentire al promittente venditore di realizzare un prezzo maggiore, si deve escludere che siffatto impegno sia...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 11634 (30/10/1991)

La delazione che segue l'apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto non è di per se sola sufficiente all'acquisto della qualità di erede, perché a tale effetto è necessaria anche, da parte del chiamato, l'accettazione mediante "aditio" oppure per effetto di "pro herede gestio"...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 11996 (11/11/1991)

Nel contratto di somministrazione il ricorso ai criteri succedanei integrativi previsti dagli artt. 1561 e 1474 cod. civ. per la determinazione del prezzo della fornitura non è consentito quando le parti abbiano affidato detta determinazione al loro accordo diretto, subordinando al raggiungimento...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 13039 (04/12/1991)

In tema di responsabilità risarcitoria, contrattuale ed extracontrattuale, se l' unico evento dannoso è imputabile a più persone, è sufficiente, al fine di ritenere la solidarietà di tutte nell' obbligo al risarcimento, che le azioni e le omissioni di ciascuna abbiano concorso in modo efficiente a...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 2111 (27/02/1991)

L' azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria in quanto non è sufficiente il fatto materiale dell' esecuzione di un' opera o di una prestazione vantaggiosa per l' Ente pubblico, ma è necessario che questo abbia riconosciuto tale utilità o in maniera...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 2712 (14/03/1991)

Ai fini del conferimento della rappresentanza a vendere beni immobili è necessario che il rappresentante faccia pervenire volontariamente la procura a conoscenza del rappresentante, con la conseguenza che tale conferimento non può ritenersi verificato se il rappresentato abbia trattenuto la procura...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 3179 (23/03/1991)

Per il perfezionamento della delegazione di pagamento è richiesta la sola partecipazione del delegante (debitore) e del delegato (terzo), esaurendosi tale negozio nella indicazione al creditore della persona alla quale il debitore ordina di eseguire la prestazione, senza che sia necessaria la...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 4559 (26/04/1991)

La nullità prevista, a tutela delle cose di interesse storico e artistico, dall' art. 61 della legge 1 giugno 1939 n. 1089 per le alienazioni, le convenzioni e gli atti giuridici in genere, compiuti contro i divieti stabiliti dalla legge stessa o senza l' osservanza delle condizioni e modalità da...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 5016 (07/05/1991)

I tipi di frazionamento sono documenti redatti per le opportune variazioni catastali conseguenti agli atti di trasferimento della proprieta' immobiliare, per cui ad essi, di regola, puo' attribuirsi solo valore sussidiario ed accessorio per l'individuazione dei beni oggetto del contratto e per la...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 7639 (10/07/1991)

I limiti alle facoltà dei privati proprietari di immobili ed i vincoli di destinazione strumentali alla successiva (eventuale) espropriazione derivanti dalle prescrizioni di un piano regolatore approvato e pubblicato non sono riconducibili fra gli oneri non apparenti che, ove non dichiarati, non...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 7731 (12/07/1991)

Il decreto con il quale il pretore liquida il compenso dovuto al curatore dell'eredità giacente è soggetto soltanto al ricorso per Cassazione ex art. 111 Cost. e non può essere impugnato a norma della legge 8 luglio 1980 n. 319, che prevede l'impugnabilità davanti ad un giudice di merito dei decreti...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 7797 (13/07/1991)

In tema di divisione ereditaria, l'art. 723 cod. civ. prescrive che i condividenti, nel corso delle operazioni divisionali, si debbono rendere i conti, ma non stabilisce le modalità del rendiconto, né in particolare impone il ricorso a quelle degli artt. 263 e segg. cod. proc. civ., la cui adozione,...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 7805 (13/07/1991)

La clausola contrattuale che nel solo caso di mancato pagamento, anche parziale, del prezzo di precedenti forniture attribuisca al venditore la facoltà di recedere dal contratto, o di sospendere l' esecuzione dello stesso, con diritto al risarcimento del danno, rientra tra le clausole cosiddette...

Cass. civile, sez. II del 1991 numero 9228 (29/08/1991)

L' art. 460 cod.civ. il quale facoltizza il chiamato all' eredità prima della accettazione finché non sia nominato un curatore della eredità giacente ad esercitare le azioni possessorie a tutela dei beni ereditari e a compiere atti conservativi contro ogni pretesa dei terzi, è applicabile anche nel...

Cass. civile, sez. II del 1992 numero 11128 (13/10/1992)

I crediti del "de cuius", a differenza dei debiti (art. 752 cod. civ.), non si dividono automaticamente tra i coeredi in ragione delle rispettive quote, ma entrano a far parte della comunione, ereditaria come è dato desumere dalle disposizioni degli artt. 752 e 757 cod. civ