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La responsabilità dei padroni e dei committenti

L'art. 2049 cod. civ. impone ai "padroni" e ai "committenti" l'obbligo di risarcire i danni provocati dai loro "domestici" e "commessi" nell'esercizio delle incombenze a cui sono adibiti . La responsabilità ex art. 2049 cod. civ. si fonda sul principio dell'"utilità" e del "rischio". Poiché...

Cass. civile, sez. I del 2010 numero 4863 (01/03/2010)

Anche in presenza del cd. preliminare ad effetti anticipati - che pure ha certo portata ben più pregnante del paradigmatico pactum de contraendo - è pur sempre in contratto definitivo, espressione di autonomia negoziale e non mero atto dovuto solvendi causa, a produrre l'effetto traslativo reale:...

Fusione per incorporazione: procedimenti semplificati

La fusione per incorporazione interviene nella prassi assai più frequentemente di quanto sia dato di poter riscontrare relativamente alla fusione in senso proprio. Il legislatore si è occupato di due specifiche ipotesi di fusione per incorporazione che, date le peculiarità, danno vita a procedimenti...

Cass. civile, sez. III del 1991 numero 8395 (27/07/1991)

L'importatore e il fornitore delle componenti di un emoderivato infetto rispondono in solido con il produttore finale per i danni causati dalla presenza del medicinale di contaminanti virali a meno che non provino la minor responsabilità ex art. 2055 c.c.Deve essere confermata la sentenza di merito...

Cass. civile, sez. III del 1998 numero 11453 (12/11/1998)

Mentre la responsabilità del "falsus procurator " nei confronti del terzo contraente incolpevole è espressamente disciplinata dall' art. 1398 cod. civ., nessuna espressa disposizione contempla la responsabilità del terzo contraente nei confronti dello pseudo rappresentato, ingiustamente danneggiato...

Cass. civile del 1974 numero 1545 (29/05/1974)

La convalida del testamento (art. 590, codice civile) o della donazione (art. 799, codice civile) invalido esige la volontá di attribuire efficacia all'atto invalido e la conoscenza della causa di invalidità; la manifestazione di tale volontá e scienza non comporta la adozione di formule...

Cass. civile, sez. II del 1970 numero 00389 (19/02/1970)

L' art 590 cod civ non può trovare applicazione quando la nullità della disposizione testamentaria dipenda dalla contrarietà della disposizione stessa all' ordine pubblico, essendo la detta norma operante solo in quelle ipotesi in cui il testatore, con un suo valido atto di volontà, potrebbe...

Appello di Milano del 1961 (14/03/1961)

L'art. 2052 c.c., non diversamente da quanto disponeva il codice civile del 1865 (art. 1154), fa dipendere la responsabilità del proprietario dell'animale da una presunzione juris et de jure che si fonda, nel sistema della legge, sui mancanti o insufficienti cautele nella custodia dell'animale...

Cass. civile, sez. VI-T del 2013 numero 17010 (09/07/2013)

Perché possa essere applicato il regime fiscale dell'impresa familiare, previsto prima dall'art. 5 del D.P.R. n. 597/1973 ed attualmente sostituito dall'art. 5 del D.P.R. n. 917/1986, non basta la mera cogestione da parte dei coniugi di un'azienda - eventualmente rilevante ex art. 177 c. c. per la...

Tribunale di Orvieto del 2002 (23/11/2002)

Il trattamento non autorizzato dei dati personali che configuri anche i reati previsti e puniti dagli art. 35 e 36 l. n. 675 del 1996 comporta il risarcimento del danno non patrimoniale ai sensi sia del combinato disposto degli art. 9, 18 e 29 l. n. 675 del 1996 sia dell'art. 2059 c.c. (nel caso di...

Tribunale di Milano del 1989 (28/12/1989)

In una società in accomandita semplice con unico accomandante ed unico accomandatario la morte di quest'ultimo rende applicabile la disciplina prevista dall' art. 2323, codice civile integrata da quella prevista dall' art. 2284. Conseguentemente, l' accomandante deve liquidare la quota agli eredi...

Inefficacia del testamento

Una volta chiarito il campo della nostra indagine come quello che ha a che fare con l'inefficacia in senso stretto (ciò che esclude come tale l'improduttività di effetti che discende dalla più grave forma di invalidità che consiste nella nullità: quod nullum est, nullum producit effectum ), occorre...

Cass. civile, sez. Lavoro del 1980 numero 2583 (19/04/1980)

L' art. 1340 cod. civ. richiama non già gli usi normativi - la cui rilevanza, quanto all' integrazione del contratto, è delimitata dall' art. 1374 cod. civ. e, per la materia del rapporto di lavoro, dall' art. 2078 stesso codice - bensì gli usi di fatto, o contrattuali o convenzionali, i quali,...

Cass. civile, sez. III del 2008 numero 2665 (05/02/2008)

L'art. 69 del R.D.n. 2440/1923, in tema di cessioni relative a somme dovute dallo Stato, non richiede per l'adesione dell'amministrazione, l'adozione di forme particolari, essendo sufficiente che all'amministrazione interessata sia data notizia della cessione in forma idonea a consentirle di...

Cass. civile, sez. II del 1996 numero 8527 (27/09/1996)

Colui che agisce in "confessoria servitutis" ( art. 1079 cod. civ.) ha l' onere di fornire la prova dell' esistenza di tale diritto, presumendosi il fondo preteso servente libero da pesi e limitazioni, mediante uno dei modi di costituzione o di acquisto ( art. 1058 cod. civ. e segg.) non essendo...

Cass. civile, sez. I del 1980 numero 4851 (28/07/1980)

Nell' assicurazione contro gli infortuni a favore del terzo - cui si applica la disciplina dell' assicurazione sulla vita - la norma contenuta nell' ultimo comma dell' art. 1920 cod. civ., secondo cui il terzo acquista un diritto proprio ai vantaggi dell' assicurazione, va interpretata nel senso che...

Rapporto tra stipulante e terzo, imposte sui redditi

Se l’attribuzione al terzo è effettuata solvendi causa, cioè se il terzo paga un corrispettivo allo stipulante per ricevere la prestazione dal promittente, le fattispecie rilevanti ai fini delle imposte sui redditi possono essere diverse, ed esattamente: se lo stipulante è un soggetto privato, il...

Fusione e concordato preventivo

Massima 1. E’ legittima la fusione di società in funzione o in esecuzione di un concordato preventivo, come desumibile dalle disposizioni degli artt. c.c. e e l.f.. 2. Gli effetti giuridici della fusione – sul piano societario ed organizzativo - derivano unicamente dalla stipula e successiva...

Norme della vendita incompatibili con la permuta

Devono essere considerate incompatibili con l'essenza dell'atto permutativo tutte le norme che, in tema di vendita, si riferiscono in modo essenziale all'elemento del prezzo: così le regole di legge che disciplinano la mancanza di determinazione espressa del prezzo (art. cod.civ.), il pagamento del...

Vendita diretta a domicilio

La vendita a domicilio è una speciale forma di vendita al dettaglio, già disciplinata dal D.Lgs. . Essa si svolge per il tramite della raccolta di ordini di acquisto effettuata presso il luogo ove si trova il consumatore. Tale raccolta interviene per il tramite di incaricati (muniti di apposito...

Il soggetto attivo dell'obbligazione

Relativamente al soggetto attivo del rapporto obbligatorio, cioè il creditore, naturale destinatario dell'adempimento, il codice civile prende invece anzitutto in considerazione il caso in cui il pagamento venga effettuato al creditore (art. cod. civ. ) ovvero al di lui rappresentante . Più...

Intervento in atto del muto e del sordo (art. 57 l.n.)

Sempre in tema di presenza in atto di soggetti portatori di handicap, oltre all'ipotesi di partecipazione all'atto di una parte non udente, la legge notarile, all'art. , affronta le questioni relative alla parte muta o sorda (espressione che sostituisce la precedente "sordomuta" per effetto...

Cass. civile, sez. II del 1995 numero 1255 (02/02/1995)

Nel condominio degli edifici la comproprietà delle parti comuni indicate dall' art. 1117 cod. civ. e, più in generale, che servono per l' esistenza e l' uso delle singole proprietà immobiliari, alla quale si lega l' obbligo di partecipazione alle relative spese di manutenzione e conservazione (che...

Cass. civile del 1981 numero 891 (13/02/1981)

In un contratto preliminare di compravendita immobiliare, la clausola che preveda che il promissario acquirente acquisti per sé o per persona da nominare può comportare la configurabilità sia di una cessione del contratto ai sensi degli art. 1406, Codice civile con il preventivo consenso del...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 7985 (25/08/1997)

La previsione normativa di cui all' art. 1150, comma primo, cod. civ. accomuna, senza distinzioni di sorta, il possessore di mala fede a quello di buona fede quanto al riconoscimento del diritto al rimborso delle spese per le riparazioni straordinarie, al pari di quella di cui al successivo comma...

Cass. civile, sez. II del 1998 numero 8912 (09/09/1998)

Il chiamato all' eredità, che vi abbia inizialmente rinunciato, può, ex art. 525 cod. civ., successivamente accettarla (in tal modo revocando implicitamente la precedente rinuncia) in forza dell' originaria delazione - e sempre che questa non sia venuta meno in conseguenza dell' acquisto compiuto da...

Cass. civile, sez. II del 1999 numero 13704 (07/12/1999)

Il diritto di retratto riconosciuto ai coeredi dalla norma di cui all' art. 732, comma primo, cod. civ. può attuarsi soltanto nel caso di alienazione (onerosa) della quota ereditaria, o di parte di essa, e non anche quando sia stato alienato un cespite determinato. Una tale limitazione, tuttavia,...

Cass. civile, sez. I del 1995 numero 4454 (20/04/1995)

A norma dell'art. 2262 c.c., nella società di persone, il singolo socio ha diritto alla immediata percezione degli utili risultanti dal bilancio, dopo l'approvazione del rendiconto, a differenza di quanto avviene nelle società di capitali, in cui l'assemblea che approva il bilancio delibera sulla...

Appello di Napoli del 1989 (03/05/1989)

L' art. 590 cod. civ. e` inapplicabile solo nelle ipotesi di insussistenza in rerum natura della disposizione testamentaria nulla, e fra queste ipotesi non rientra quella in cui la nullita` e` dovuta a mancanza assoluta di forma scritta. non e` ammissibile la conferma del legato nullo per oggetto...

Effetti indiretti dell'atto nullo

Si fa menzione tra gli interpreti di effetti indiretti prodotti dalla fattispecie negoziale nulla, allo scopo di giustificare ipotesi nelle quali l'atto nullo parrebbe sortire un qualche effetto. Talvolta, ad esempio, il comportamento tenuto dalle parti con riferimento al negozio nullo ovvero...

Cass. civile, sez. II del 1986 numero 962 (18/02/1986)

Le spese di portierato in un edificio condominiale, trattandosi di servizio per sua natura tale da assicurare la custodia-vigilanza dell' intero fabbricato, vanno ripartite tra i condomini alla stregua del criterio dettato dall' art.. 1123 primo comma, cod. civ., la cui applicabilità può essere...

Cass. civile, sez. II del 1997 numero 2126 (10/03/1997)

Nella vendita di cosa futura - (art. 1472 cod. civ.) - l'effetto traslativo si verifica nel momento in cui il bene (nella specie appartamento da costruire) è venuto ad esistenza nella sua completezza, restando irrilevante soltanto la mancanza di rifiniture o di qualche accessorio non indispensabile...

Cass. civile, sez. III del 1995 numero 4643 (27/04/1995)

Nei contratti conclusi mediante moduli o formulari predisposti da una delle parti, al fine di stabilire se una clausola ad essi aggiunta abbia o meno portata derogativa di una delle condizioni generali, resta irrilevante che la stessa debba trovare comunque richiamo in una delle predette condizioni...