Con la locuzione "testamento internazionale" si allude ad una particolare forma di negozio testamentario, forma atta a rendere omogenei tra i Paesi i requisiti formali del testamento allo scopo di evitare problemi derivanti dalle difformi prescrizioni legislative.
Tutto ciò ha a che fare esclusivamente con l'aspetto formale del negozio di ultima volontà, impregiudicato ogni ulteriore aspetto afferente al sindacato circa la validità delle disposizioni, la capacità a testare ovvero a ricevere per testamento. Queste ultime sono questioni da risolversi in forza di distinti criteri atti ad individuare l'ordinamento al quale riferirsi allo scopo di disciplinare i singoli aspetti, alla luce della normativa di diritto internazionale privato.
In forza della legge 29 novembre 1990, n. 387 è stata ratificata in Italia la Convenzione adottata a Washington il 26 ottobre
1973 che contiene la disciplina formale del testamento internazionale, i cui effetti nel nostro ordinamento si esplicano a far tempo dalla data del 16 novembre 1991.
In particolare, ai sensi dell'art. 3 della predetta legge di ratifica, si fa riferimento ai notai quali soggetti abilitati a ricevere gli atti previsti dalla convenzione. Nel nostro Paese conseguentemente il testamento internazionale si caratterizza tra i testamenti pubblici o per atto di notaio (art.
601 cod. civ. ).
L'elaborazione della figura del testamento internazionale è di notevole utilità. In particolare essa vale a risolvere il problema concernente la validità in Italia del testamento fatto dallo straniero o dal cittadino italiano (in tutti i casi in cui l'atto di ultima volontà fosse stato perfezionato all'estero). A questo fine occorreva anzitutto individuare la legge di disciplina del requisito formale del negozio testamentario, successivamente vagliare la conformità del testamento alle individuate prescrizioni della legge applicabile.
Attualmente invece, qualora il testamento sia stato confezionato seguendo le disposizioni formali di cui alla citata convenzione, l'unico compito dell'interprete è quello di accertare l'adesione alla convenzione dello Stato la cui legge risulta applicabile in base alle norme di diritto internazionale privato (con particolare riferimento all'elemento consistente nel momento di collegamento)
nota1 .
In che cosa consiste propriamente il testamento internazionale?
Il testamento internazionale si sostanzia nella consegna fatta al notaio di un documento scritto che racchiude le disposizioni di ultima volontà del testatore nonché nella parallela dichiarazione resa da costui al notaio, assistito da due testimoni, che il documento di cui si fa consegna è precisamente il suo testamento, del cui contenuto esso testatore è a conoscenza.
E' forte l'analogia con la figura del testamento segreto
nota2: anche in quel caso infatti si pone come essenziale la consegna, di cui si redige apposito verbale, della scheda testamentaria al notaio, alla presenza dei testimoni.
Note
nota1
Palazzo, Le successioni, t.2, in Tratt.dir.priv., dir. da Iudica e Zatti, Milano, 2000, p.908.
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Tant'è che alcuni (così Groppi, Il testamento internazionale, in Riv.notar., 1992, p.118; Serpi, Testamento internazionale: problemi notarili, in Riv.not., 1993, p.88) propongono di applicare la disciplina del testamento segreto alle situazioni non regolate dalla legge uniforme. Occorre tuttavia sottolineare le specifiche differenze tra le due forme testamentarie: il testamento internazionale tutela la segretezza in maniera più attenuata rispetto al testamento segreto, giacché se è vero che il testatore non è tenuto a far conoscere il testo al notaio, è anche vero che l' Annesso alla stessa legge uniforme (cfr. gli artt.5, 6,
7) prevede che il notaio ed i testimoni intervengano su di esso, apponendo sottoscrizioni, firme e date. Si aggiunga che per il testamento internazionale è prescritta la redazione in duplice esemplare della medesima scheda, la custodia di una delle quali è attribuita al notaio solo su espressa ed eventuale dichiarazione del testatore (cfr.Marmocchi, Forma dei testamenti, in Successioni e donazioni, a cura di Rescigno, vol.I, Padova, 1994, p.853).
top2Bibliografia
- GROPPI, Il testamento internazionale, Riv. notariato, 1993
- MARMOCCHI, Forma dei testamenti, Padova, Successioni e donazioni, a cura di Rescigno, I, 1994
- SERPI, Testamento internazionale: problemi notarili, Riv. notariato, 1993