Può ritenersi che abbia luogo l'accrescimento anche in relazione ai legati obbligatori di prestazioni periodiche? Si pensi a questo proposito al
legato di rendita vitalizia, figura che, per propria natura, tollera l'apposizione del patto di accrescimento in sede di costituzione negoziale (cfr. art.
1874 cod. civ. ).
Si fronteggiano sul campo due opinioni opposte.
I fautori della tesi negatrice dell'accrescimento (pur ritenendo ammissibile l'espressa previsione del testatore che volontariamente disponga l'accrescimento) reputano l'art.
678 cod. civ., dettato in materia di accrescimento nel legato di usufrutto, come disposizione di natura eccezionale, pertanto non suscettibile di interpretazione analogica
nota1 .
Appare preferibile tuttavia, seguendo l'opposto parere
nota2, non già fare riferimento all'art.
678 cod. civ., norma dalla quale tra l'altro non si evince sicuramente l'automaticità del legato di usufrutto con diritto di accrescimento, bensì al citato art.
1874 cod. civ.. Questa norma infatti stabilisce che, qualora la rendita vitalizia sia stata costituita a favore di più persone, la parte che spetta al vitaliziato premorto si accresce a favore degli altri. Il tutto salvo patto contrario, con ciò manifestando l'automaticità del fenomeno incrementativo, che può essere posto fuori gioco soltanto dall'espressione di una contraria volontà del disponente.
Note
nota1
Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, vol. VI, Milano, 1962, p. 557 e Scognamiglio, Il diritto di accrescimento nelle successioni a causa di morte, Milano, 1953, p. 236.
top1nota2
Gangi, Le successioni testamentarie, vol.II, Milano, 1964, p.450; Patti, L'accrescimento, in Le successioni testamentarie, a cura di Bianca, in Giur. sist. dir. civ. e comm., Torino, 1983, p. 318.
top2Bibliografia
- GERBO, L'accrescimento, Torino, Le successioni testamentarie a cura di Bianchi , in Giur.sist.civ. e comm., 1983
- SCOGNAMIGLIO, Il diritto di accrescimento nelle successioni a causa di morte, Milano, 1953