Attività notarile, minimi tariffari, qualità della prestazione. (Cass. Civ., Sez. II, sent. n. 9793 del 23 aprile 2013)
La difesa della figura del professionista notaio e della deontologia che connota questa peculiare attività non può essere più affidata alla rigida osservanza dello strumento tariffario, ormai inadeguato rispetto alle esigenze emerse a livello legislativo: ciò però impegna gli organismi di controllo a verifiche adeguate a questa prospettiva, vigilando sulla natura personale della prestazione, senza poter fidare sulla scorciatoia - non più praticabile - di prevenire o interdire questi comportamenti con una sostanziale equiparazione dei compensi (tramite le tariffe), che rendeva inutile per il cliente la ricerca del minor costo e costituiva filtro indiretto della caduta di professionalità causata da un’attività sviluppata quantitativamente grazie ai ribassi.