Cass. civile, sez. III del 1985 numero 136 (18/01/1985)


Al fine della revoca della confessione che sia stata determinata da errore di fatto (art.. 2732 cod. civ.), questo non deve essere necessariamente riconoscibile da parte di colui a cui vantaggio operi l' ammissione del fatto sfavorevole al confidente, in quanto, costituendo la confessione una dichiarazione di scienza e non di volontà, ad essa non si estende la disciplina prevista in tema di contratti per i vizi del consenso, neppure nei limiti di cui all' art.. 1424 cod. civ., il quale riguarda soltanto i negozi unilaterali.

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