Pubblicazione sul blog di frasi ingiuriose: responsabilità penale dell’amministratore per diffamazione aggravata. (Tribunale di Varese, 8 aprile 2013)

In caso di frasi ingiuriose pubblicate su Internet si configura a carico dell’amministratore del blog il reato di diffamazione aggravato dall’uso del mezzo di pubblicità di cui al comma III dell’art. 595 c.p. , dovendosi ritenere l’amministratore del sito web responsabile di tutti i contenuti di esso accessibili dalla Rete, compresi quelli inseriti non personalmente ma dagli utenti, indipendentemente dall’esistenza di filtri per l’inserimento di commenti.

Commento

(di Daniele Minussi)
La rete offre a tutti enormi potenzialità di espressione, anche in senso deteriore. Spesso l'anonimato assicurato dall'uso di pseudonimi attenua il senso di responsabilità di chi scrive, che pensa di operare in un mondo "libero". Non è così. Anzi, la naturale diffusività della rete incrementa il potenziale dannoso delle espressioni ingiuriose, che naturalmente divengono diffamatorie. Nel caso in esame su un blog erano comparse frasi gratuitamente ingiuriose rivolte ad una casa editrice da parte dei membri della comunità, rendendo l'amministratore del blog per ciò stesso responsabile di diffamazione aggravata dall'utilizzo di un mezzo pubblicitario. Morale: un filtro è indispensabile. Amministrare un blog è un vero e proprio mestiere che comporta l'assunzione di responsabilità sia dal punto di vista civile, sia da quello penale. Tutto questo non esclude, ovviamente, la parallela responsabilità dell'autore delle espressioni penalmente rilevanti, comunque rintracciabile mediante appropriati accertamenti (ricerca dell'IP di provenienza).

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