Obblighi professionali del notaio. Doveri di consiglio circa le conseguenze dell'iscrizione di ipoteche sull'immobile .(Cass. Civ., Sez. III, ord. n. 20698 del 20 luglio 2021)

Deve valutarsi la condotta del notaio anche in relazione alla violazione del “dovere di consiglio” al quale questi è tenuto nei confronti dei clienti, dovere che comporta che il professionista non solo informi gli acquirenti dell’esistenza dei gravami ma anche ne illustri in modo obiettivo e corretto le possibili conseguenze pregiudizievoli (e ciò indipendentemente dalla questione se egli li abbia anche consigliati in positivo di stipulare l’atto), tenuto conto che la mera opinione soggettiva del notaio circa l’inopponibilità del pignoramento non può valere, da sola, ad esimerlo dall’anzidetto obbligo d’informazione né ad esonerarlo da responsabilità nel caso in cui in convincimento di un cliente fosse erroneo o, comunque, presentasse margini di dubbio.

Commento

(di Daniele Minussi)
Non è sufficiente che il notaio rilevi correttamente l'esistenza di eventuali formalità pregiudizievoli, ma occorre che, altrettanto correttamente informi il cliente circa i rischi che le stesse comportano, eventualmente facendosi carico di rappresentargli le reali conseguenze giuridiche di tale situazione quando essa non fosse correttamente rappresentata nell'opinione dello stesso. Il cliente che acquista l'immobile gravato da ipoteca e pignoramento deve pertanto essere risarcito dal notaio se costui, violando il dovere di consiglio, non lo informa su eventuali criticità e possibili conseguenze pregiudizievoli.

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