Cass. civile, sez. III del 1982 numero 2328 (16/04/1982)


L' "animus confitendi", ai sensi ed agli effetti degli artt. 2730 e segg. cod. civ., postula la volontà e consapevolezza di riconoscere la verità del fatto dichiarato, il quale sia obiettivamente sfavorevole al dichiarante e favorevole all' altra parte, ma non richiede l' ulteriore consapevolezza di tale oggettiva incidenza del fatto stesso e del valore probatorio della confessione.

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