L'inesistenza è categoria creata dagli interpreti allo scopo di designare quelle così gravi alterazioni dell'atto da non consentirne la riconoscibilità come tale. Essa corrisponderebbe ad un vizio più grave rispetto alla nullità, escludendo anche la produzione di quegli effetti indiretti che la legge talvolta collega all'atto, ancorchè nullo
nota1 . Nel campo testamentario questi concetti assumono una speciale pregnanza:
la conferma delle disposizioni testamentarie nulle di cui all'art.
590 cod. civ. infatti
non potrebbe valere a sanare un testamento inesistente nota2. Quali sono le ipotesi in cui il negozio testamentario può dirsi affetto da una così grave difetto? Si pensi al testamento falsificato (sulla necessità o meno di proporre querela di falso, si veda Cass. Civ., Sez. II,
21556/2018), a quello che sia il risultato di una violenza assoluta (che come tale non sarebbe riconducibile al disponente), al testamento redatto per scherzo o nell'ambito di una manifestazione teatrale.
Al di là di questi esempi, dal sapore in qualche misura scolastico, sono prospettabili casi dubbi: che cosa dire infatti del testamento nuncupativo, privo della forma scritta? A fronte dell'opinione di chi reputa comunque esistente una volontà intesa a disporre per il tempo in cui il testatore avrà cessato di vivere si pone quella di chi rileva come una volontà testamentaria orale, non consacrata in uno scritto, sia del tutto evanescente. Come impedire d'altronde che si dia la prova che, in un tempo successivo, il disponente non abbia revocato, sempre verbalmente, le proprie precedenti volontà?
Note
nota1
Santoro-Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1997, p.242 e Betti, Teoria generale del negozio giuridico, rist., Napoli, 1994, p.468.
top1 nota2
Azzariti, Le successioni e le donazioni, Padova, 1982, p.579; Cicu, Il testamento, Milano, 1951, p.29.
top2 Bibliografia
- AZZARITI, Le successioni e le donazioni: Libro secondo del Codice Civile, Padova, 1982
- BETTI, Teoria generale del negozio giuridico, Napoli, 1994
- CICU, Testamento, Milano, 1951
- SANTORO PASSARELLI, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 2002