Cass. civile, sez. III del 1985 numero 4473 (21/08/1985)


La società assicuratrice per la responsabilità civile che, dopo avere, per conto del proprio assicurato, corrisposta al danneggiato il risarcimento determinato dal giudice in un importo comprensivo di quanto dovuto per invalidità temporanea e per inabilità permanente, in esecuzione di un successivo giudicato, abbia corrisposto all' I.N.A.I.L., che agisca in surroga ex art.. 1916 cod. civ., l' importo delle erogazioni - comprensive delle indennità per invalidità temporanea e permanente fatte al lavoratore, non può esperire l' azione ex art.. 2041 cod. civ. per ripetere l' importo del risarcimento che il danneggiato ha doppiamente percepito a titolo d' invalidità permanente e temporanea, conseguendo il relativo suo pregiudizio non da una inevitabile situazione di ingiustizia per la mancanza di una causa di giustificazione dell' arricchimento del danneggiato bensì dal difetto di diligenza (del danneggiante e) della stessa società assicuratrice, per avere omesso l' opportuna attività difensiva, per limitare il risarcimento dovuto al danneggiato in relazione a quanto già percepito dall' I.N.A.I.L..

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