Tribunale di Palermo del 2004 (06/04/2004)


L'art. 2288 c.c. trova applicazione esclusivamente nell'ipotesi in cui il socio sia stato dichiarato fallito come esercente un'impresa commerciale individuale o nella sua qualità di socio illimitatamente responsabile di un'altra società commerciale divenuta insolvente, poiché la ragione ispiratrice della norma risiede esclusivamente nell'esigenza di evitare che una società di persone venga coinvolta nel fallimento in proprio di un socio, quanto meno sotto il profilo che il curatore del fallimento subentrerebbe a costui, intromettendosi negli affari della società e, in tal modo, appesantendone e spersonalizzandone la gestione.

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