Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (G.U. del 6.12.2011, in vigore dallo stesso giorno)

Il decreto interviene sul piano tributario e previdenziale.
Le novità impattano sulle case con l'introduzione dell'Imu (anche per le prime case) e con la revisione delle rendite catastali.
Altra misura introdotta con il decreto riguarda la riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a 1.000 euro e contrasto all'uso del contante.
E ancora il capitolo previdenziale: vengono abolite le cosiddette quote e per i dipendenti dal 2012 sarà possibile uscire dal lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia solo con almeno 41 anni di contributi per le donne e 42 per gli uomini.
Leggi il testo completo del decreto legge.

Commento

(di Daniele Minussi)
E' entrato in vigore a far tempo dal giorno 6 dicembre il "decreto sviluppo" (anche enfaticamente definito "salva Italia" o, addirittura, "salva Europa").
Numerosissime le disposizioni degne di nota e di commento.
L'art. 1 prevede deduzioni dal reddito d'impresa per quelle imprese e società che si finanziano con capitale proprio.
L'art.2, sempre allo scopo di favorire il capitale "che lavora" contempla un meccanismo di deduzione dal reddito dell'IRAP corrispondente al costo del lavoro.
L’art. 4 contempla detrazioni del 36% delle spese per interventi di ristrutturazione, di incrementazione dell'efficienza energetica, dell'isolamento acustico di edifici e per spese di ripristino dei danni e per opere conseguenti a calamità naturali.
Di notevole rilevanza l’art. 12 del decreto che ha inasprito le già vigenti limitazioni all’uso di denaro contante, pur senza giungere a proibire l'effettuazione di operazioni al di sotto dei 500 euro, ciò che sarebbe stato equivalente, in fatto, a mettere fuori corso legale le banconote da 500 euro.. E' stato vietato il pagamento in contanti di importi superiori ad € 1.000 (prima tale limite era previsto, dallo scorso agosto, in euro 2.500), che devono dunque essere effettuati con strumenti di pagamento diversi. La medesima norma impone inoltre alle pubbliche amministrazioni l’utilizzo di strumenti telematici di pagamento sia per quanto riguarda le spese sia per quanto riguarda i compensi o stipendi. I pagamenti per cassa effettuati dalle pubbliche amministrazioni non possono comunque eccedere i 500 euro se in contanti. Entro il 31 dicembre 2011 occorre inoltre ridurre o estinguere i libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a mille euro, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto.
L’art. 13 viene ad introdurre dal prossimo anno, l’IMU - Imposta municipale propria -, sugli immobili di cui all’art. 2 del decreto legislativo 3 dicembre 1992 n. 504 (abitazione principale, pertinenze ecc.). La norma, destinata a sostituire l’ICI, specifica che la base imponibile è calcolata in base al valore delle rendite catastali rivalutate ai sensi del medesimo decreto;
Con l'art. 18 il Governo ha "messo le mani avanti": nell'ipotesi in cui la situazione economica lo imponesse, sarà possibile automaticamente l'incremento, dal prossimo ottobre 2012, delle aliquote IVA del 10 e del 21% di due punti percentuali ciascuna e, a partire dal 2014, un ulteriore aumento pari allo 0,5 %;
L’art. 19 contiene, oltre a disposizioni in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari, il riferimento ad un'imposta su quanto già oggetto di scudo fiscale, norma che ha già scatenato un coro di critiche e che non mancherà di riservare notevoli difficoltà applicative (a tacer d'altro i denari potrebbero non più esistere, perduti a causa della crisi o semplicemente spesi).
Gli artt.21 e 24 prevedono ulteriori riforme al sistema pensionistico.
Sotto il titolo IV “Disposizioni per la promozione e la tutela della concorrenza” vanno menzionati l'art. 32 che liberalizza la vendita dei farmaci di fascia C nei comuni con una popolazione superiore a 15.000 abitanti e l'art.33 che interviene ancora una volta sulla c.d. "liberalizzazione" delle professioni. Viene novellato l’art. 3 del decreto legge n. 138 del 13 agosto 2010 (conv. nella legge n. 148 del 14 settembre 2010) modificato ancora dalla "legge di stabilità". A mente della nuova disposizione le norme vigenti sugli ordinamenti professionali sono abrogate con effetto dall’entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, comunque, dalla data del 13 agosto 2012.

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