Tribunale di Roma del 2006 (01/11/2006)


L'ipotesi secondo la quale tra determinate persone fisiche e la società semplice di cui le stesse sono unici soci possa essersi costituita una società di fatto, impone che le diverse singole volontà che concorrono alla formazione della volontà sociale siano nettamente distinguibili; nella specie, tuttavia, poichè le persone fisiche sono sempre le medesime, appare estremamente difficile immaginare separate determinazioni volitive, una prima volta come persone fisiche nell'ambito della società semplice e, poi, come persone fisiche, autonomamente, quali soci, insieme alla società semplice, nella società di fatto che li ricomprende tutti.

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