Cass. civile, sez. II del 1990 numero 8249 (13/08/1990)


La liberazione del debitore per sopravvenuta impossibilità della sua prestazione in tanto può verificarsi in quanto, secondo le previsioni degli artt. 1218 e 1256 cod. civ., concorrano l' elemento obiettivo dell' impossibilità di eseguire la prestazione, in sé e per sé considerata, e quello (subiettivo) dell' assenza di colpa da parte del debitore riguardo alla determinazione dell' evento che ha reso impossibile la prestazione. Pertanto, nel caso in cui il debitore non abbia adempiuto la propria obbligazione nei termini contrattualmente stabiliti, egli non può invocare la predetta impossibilità con riferimento ad un evento verificatosi in un momento successivo.

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