Influenza della clausola contemplante la riduzione della capacità edificatoria del bene oggetto del preliminare e mantenimento della natura commutativa di esso. (Cass. Civ., Sez. II, ord. n. 11655 del 4 maggio 2023)

La clausola con la quale il promissario acquirente, nell'esercizio del potere di autonomia contrattuale, assuma il rischio della riduzione della capacità edificatoria del terreno oggetto del preliminare di compravendita, non stravolge la natura c.d. commutativa del contratto, trasformandolo in aleatorio, in quanto si limita a modulare l'interesse dell'acquirente al conseguimento dell'utilità contrattuale a prescindere dalla variazione puramente quantitativa della qualità promessa o sperata, senza condizionare l'esecuzione della prestazione di una delle parti al verificarsi di un evento futuro e incerto, sicché essa non incide sulla domanda di esecuzione in forma specifica di cui all'art. 2932 cod.civ..

Commento

(di Daniele Minussi)
Non solo non può essere considerato come contrassegnato da aleatorietà il contratto preliminare contenente la previsione della indifferenza, ai fini della determinazione del prezzo, dell'eventuale minore capacità edificatoria dell'area, ma risulta praticabile l'azione di esecuzione in forma specifica di cui all'art. 2932 cod.civ.. La circostanza infatti neppure è qualificabile come evento condizionale di natura sospensiva.

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