Terreni gravati da uso civico: espropriabilità per pubblica utilità. (Cass. Civ., Sez. II, sent. n. 12570 del 10 maggio 2023)

I diritti di uso civico gravanti su beni collettivi non possono essere posti nel nulla (ovvero considerati implicitamente estinti) per effetto di un decreto di espropriazione per pubblica utilità, poiché la loro natura giuridica assimilabile a quella demaniale lo impedisce, essendo, perciò, necessario, per l'attuazione di una siffatta forma di espropriazione, un formale provvedimento di sdemanializzazione, la cui mancanza rende invalido il citato decreto espropriativo che implichi l'estinzione di eventuali usi civici di questo tipo ed il correlato trasferimento dei relativi diritti sull'indennità di espropriazione.

Commento

(di Daniele Minussi)
Neppure l'emanazione di un atto ablativo come un decreto di espropriazione per pubblica utilità è in grado di far venir meno la destinazione pubblica di un terreno gravato da uso civico e appartenente al demanio comunale. Questa è la conclusione alla quale perviene la S.C., che prospetta, quale rimedio allo scopo di consentire la legittima emanazione di un siffatto provvedimento, la preventiva intrapresa di un procedimento di sdemanializzazione.

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