Servitù prediale e servitù di uso pubblico: possibile la coesistenza sullo stesso fondo? Inapplicabilità dell'istituto dell' "immemorabile" alla servitù di uso pubblico. (Cass. Civ., Sez. II, sent. n. 587 del 14 gennaio 2019)

È ammissibile sullo stesso fondo la coesistenza di servitù di passaggio a uso pubblico e privato. Risulta possibile che Il Comune abbia acquisito il diritto anche in presenza di affermazioni contrarie dei propri tecnici, le cui valutazioni fanno prova fino a querela di falso soltanto in relazione alla provenienza delle dichiarazioni, ma non in riferimento ai profili valutativi espressi.
L'istituto dell'immemorabile, non più applicabile ai rapporti privatistici in quanto abrogato dal codice civile del 1865 e non richiamato in vigore dall'attuale codice civile, è invece operante nei rapporti di diritto pubblico e in particolare in quelli che hanno a oggetto beni demaniali; esso, a differenza dello usucapione, non è un modo di acquisto del diritto, ma costituisce una presunzione di legittimità del possesso attuale, fondata sulla "vetustas", e cioè sul decorso di un tempo talmente lungo che si sia perduta memoria dell'inizio di una determinata situazione di fatto, senza che ci sia memoria del contrario, di modo che la presunzione di corrispondenza dello stato di diritto allo stato di fatto implica che rispetto a quest'ultimo si presuma esistente il titolo legittimo e che, conseguentemente, possa ritenersi la legittimità dell'esercizio di diritti il cui acquisto non sarebbe attualmente possibile da parte di coloro che li esercitano. Perché possa ritenersi realizzata la prova di siffatta situazione, essa deve provenire da soggetti appartenenti ad almeno due generazioni, vale a dire non solo dagli ultracinquantenni della generazione attuale ma anche, secondo il loro ricordo, dai rispettivi genitori.
(Nella specie, la S.C. ha ritenuto l'istituto dell'immemorabile inapplicabile alla servitù di uso pubblico esercitata su di un terreno di proprietà privata).

Commento

(di Daniele Minussi)
Che cosa è l' "immemorabile"? Viene in considerazione un istituto già abrogato con il codice del 1865 nei rapporti interprivati, ma ancora operativo nel diritto pubblico in riferimento ai beni demaniali. Non si tratta di una regola che ha a che fare con l'acquisto del diritto, ma che fornisce il fondamento per la presunzione di legittimità del possesso attuale di un bene basata sul decorso di un periodo di tempo assai lungo che fa presumere l'esistenza di un titolo conforme ad un diritto il cui acquisto non sarebbe attualmente possibile. Ciò premesso, la base fattuale della controversia era costituita dalla domanda dei proprietari di alcuni fondi che avevano agito per far dichiarare l'insussistenza di una servitù di passaggio di uso pubblico sugli stessi. La decisione è stata tuttavia di segno contrario: da un lato è stata rilevata l'intervenuta usucapione di una servitù di uso pubblico (in relazione all'utilizzo di una indeterminata collettività di persone, uti cives, della strada in questione), dall'altro come la contemporanea sussistenza di una servitù prediale di passaggio in favore di specifici fondi non costituisca elemento incompatibile con la presenza della riferita parallela servitù di uso pubblico.

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