Rilevanza del contenuto del testamento ai fini dell'accertamento della capacità di intendere e di volere. (Cass. Civ., Sez. II, n. 230 del 5 gennaio 2011)
Ai fini dell'accertamento sulla sussistenza o meno della capacità di intendere e di volere del de cuius al momento della redazione del testamento, il giudice del merito non può ignorare il contenuto del testamento medesimo e gli elementi di valutazione da esso desumibili, in relazione alla serietà, normalità e coerenza delle relative disposizioni, nonché ai sentimenti ed ai fini che risultano averle ispirate.