L'elemento causale del contratto: la causa sintetica. (Cass. Civ., Sez. III, sent. n. 12061 del 29 maggio 2014)

In tema di "causa" dei contratti, la c.d. teoria oggettiva è superata dal concetto di causa che non è più mero strumento di controllo dell'utilità sociale del contratto, bensì sintesi degli interessi reali che il contratto stesso è diretto a realizzare. Sintesi della dinamica contrattuale ma non anche della volontà delle parti, come causa ancora iscritta nell'orbita della dimensione funzionale dell'atto, ma, questa volta funzione individuale del singolo specifico contratto posto in essere seguendo un iter evolutivo del concetto di funzione economico - sociale del negozio che, muovendo dalla cristallizzazione normativa dei vari tipi contrattuali, tenda a cogliere l'uso che di ciascuno di essi hanno inteso compiere i contraenti, adottando quella determinata, specifica (a suo modo unica) convenzione negoziale.

Commento

(di Daniele Minussi)
Quale migliore descrizione della causa come sintesi tra tipo negoziale e motivi concretamente sottostanti all'intento dei contraenti?
La ricostruzione di un complesso congegno contrattuale (fornitura di prodotti petroliferi, cessione di credito) ha condotto la S.C. a valutare l'elemento causale come "sintesi degli interessi reali che il contratto stesso è diretto a realizzare al di là del modello, anche tipico, adoperato"

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