In tema di accertamento della sussistenza di uso civico. (Cass. Civile, Sez. V, sent. n. 769 del 12 gennaio 2025)

In tema di usi civici, la dimostrazione che una terra fa parte di un demanio universale comporta la presunzione della demanialità della stessa, salvo che sussista un preciso titolo da cui risulti per essa la trasformazione del demanio in allodio, con onere della prova a carico del privato che eccepisce la natura allodiale

Commento

(di Daniele Minussi)
Premesso che la natura demaniale del suolo costituisce il presupposto in base al quale l'uso civico della stessa possa essere stato instaurato (per effetto dell'utilizzo fattone dalla cittadinanza, allo scopo di far pascolare le greggi, raccogliere la legna, età.). la pronunzia in esame si appunta sull'onere probatorio: tocca a chi sostiene la "trasformazione" della natura pubblica in privata della terra indicarne il titolo. Giova precisare che con lo locuzione "allodio" (termine di derivazione germanica), in relazione agli usi civici, ci si riferisce alla piena proprietà privata di un terreno che, in passato, poteva reputarsi soggetto a diritti collettivi da parte della cittadinanza.
La "privatizzazione" di un terreno appartenente al civico demanio interviene quando esso viene "liberato" dagli usi civici, risultato che segue all'affrancazione.

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