Il bene soggetto ad uso civico non può essere sottoposto a procedimento di espropriazione forzata. (Cass. Civ., Sez. III, n. 19792 del 28 settembre 2011)
I beni gravati da uso civico non sono suscettibili di espropriazione forzata, l'incommerciabilità comporta che, al di fuori dei più o meno rigorosi procedimenti di liquidazione dell'uso civico e prima del loro formale completamento, la preminenza di quel pubblico interesse che ha impresso al bene immobile il vincolo dell'uso civico stesso ne vieti qualunque circolazione, compresa quella derivante dal processo esecutivo, quest'ultimo essendo posto a tutela (se non altro prevalente) dell'interesse del singolo creditore e dovendo quest'ultimo recedere dinanzi al carattere superindividuale e lato sensu pubblicistico dell'interesse legittimante l'imposizione dell'uso civico. Tale divieto comporta la non assoggettabilità dei bene gravato da uso civico ad alcuno degli atti del processo esecutivo, a partire dal pignoramento, che ne è quello iniziale.