Assegnazione di rendita catastale superiore per nuovo classamento di unità immobiliare. (CTR Lazio, Sez. X, sent. n. 1155 del 22 febbraio 2018)

La minore superficie dell'immobile non è penalizzante per la valutazione del cespite ma, al contrario, è un elemento che lo rende più appetibile sotto il profilo della commercializzazione. Corretto è, pertanto, il nuovo classamento dell'Ufficio operato sulla comparazione di altri immobili situati al centro della città, adottato nell’ambito di una revisione dei parametri catastali della microzona in cui l’immobile è situato, giustificata dal significativo scostamento del rapporto tra il valore di mercato e il valore catastale in tale microzona rispetto all’analogo rapporto sussistente nell’insieme delle microzone comunali.

Commento

(di Daniele Minussi)
Il proprietario di un'unità immobiliare sita in Roma (Trastevere) ricorre avverso l'avviso di accertamento concernente il nuovo classamento dell'appartamento, con la susseguente attribuzione di rendita catastale superiore a quella precedentemente assegnata. La Commissione regionale da ragione all'Amministrazione: il nuovo classamento è stato infatti adottato nell'ambito di una revisione dei parametri catastali della microonda in cui è sito l'immobile e si giustifica in base al significativo scostamento tra valore catastale e quello di mercato riscontrato. Neppure la minore superficie potrebbe giustificare una revisione in quanto è stata riscontrata addirittura una maggiore appetibilità economica di unità immobiliari di minor consistenza dimensionale.

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