Tribunale di Caltanissetta del 2014 numero 650 (26/05/2014)



Si configura il reato di diffamazione a carico dell’estensore dell’articolo pubblicato sul sito web, laddove lo scritto, assume una valenza fortemente denigratoria della dignità personale e della reputazione della persona offesa (in questo caso un magistrato), esulando del tutto dai limiti ammessi al lecito esercizio del diritto di manifestazione del pensiero e all’efficacia scriminante ad esso riconosciuta dall’ordinamento, risolvendosi in un attacco gratuito alla sfera personale della vittima, utilizzata, al pari della sottostante vicenda giudiziaria, per affermare principi ideologici che nulla avevano a che vedere né con gli atti processuali in discorso, né con le persone che li avevano redatti.

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