Separazione dei beni mobili



Ai sensi dell'art. 517 cod.civ. il diritto alla separazione relativamente ai beni mobili appartenenti all'asse ereditario si esercita mediante domanda giudiziale nota1. A tal fine occorre inoltrare ricorso al tribunale del luogo dell'apertura della successione, il quale ordina l'inventario, semprechè questo non sia già stato eseguito, dando le disposizioni necessarie per la conservazione dei beni stessi.

Dispone il III comma della norma in considerazione, per il caso in cui nel patrimonio ereditario si trovassero beni mobili già oggetto di alienazione da parte dell'erede, che il diritto alla separazione concerne solamente il prezzo non ancora pagato. E' appena il caso di rilevare come il vincolo imposto giudizialmente per il tramite del decreto non elimini l'operatività del principio generale di cui all'art. 1153 cod.civ. (possesso vale titolo). Se l'erede, anche successivamente all'emanazione del provvedimento giudiziale, ha venduto una cosa mobile appartenente all'asse ad un soggetto che ne ha conseguito in buona fede il possesso a costui non è pertanto opponibile il vincolo in favore di creditori o legatari nota2.

Note

nota1

La relativa procedura possiede, secondo la prevalente opinione (Grosso-Burdese, Le successioni. Parte generale, in Tratt.dir.civ., diretto da Vassalli, vol.XII, Torino, 1977, p.529; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, vol.VI, Milano, 1962, p. 428), natura di volontaria giurisdizione: ne segue la non indispensabilità della notificazione del ricorso a soggetti eventualmente interessati. Al giudice è rimesso in primo luogo un sindacato sommario afferente alla legittimazione di colui che agisce in separazione, secondariamente il potere di disporre le misure più adeguate allo scopo di conservare i cespiti oggetto della separazione (es. nominando un custode). Comunque l'erede non potrà più porre in essere alcuna attività di disposizione del bene.
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nota2

Prestipino, Delle successioni in generale, in Comm. teorico-pratico al cod.civ., diretto da De Martino, Novara-Roma, 1981, p.417; Grosso-Burdese, op.cit., p.532.
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Bibliografia

  • GROSSO-BURDESE, Le successioni. Parte generale, Torino, Tratt.dir.civ. it. diretto da Vassalli, XII - t.1, 1977
  • PRESTIPINO, Delle successioni in generale, Novara-Roma, Comm.cod.civ., dir. da De Martino, 1981

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