La situazione giuridica dell'erede




La posizione dell'erede è connotata da notevoli peculiarità normative. Anzitutto l'erede, ideale prosecutore della personalità del de cuius, gode di una protezione che è riconducibile alla figura di costui. Come tale egli fruisce di una tutela che discende direttamente dalla qualità di successore a titolo universale del proprio dante causa. Si pensi alla possibilità di esercitare tutte le azioni e gli strumenti giuridici che già spettavano al proprio autore, si tratti o meno di azioni contrattuali (intese a far valere l'adempimento del contratto, la risoluzione, la rescissione di quest'ultimo ovvero i vizi invalidanti di cui fosse inficiato) o extracontrattuali (il diritto al risarcimento del danno scaturente da illecito).

L'erede può inoltre fruire di nuove azioni, che gli competono come tale: si pensi all'azione di petizione d'eredità (art.533 cod.civ.), all'azione di riduzione (art.553 cod.civ.), alla possibilità di accettare con beneficio di inventario (art.484 cod.civ.), impedendo così a proprio danno la confusione tra il proprio patrimonio e quello del de cuius. Nell'esame che segue assumeremo in considerazione gli strumenti più specifici a disposizione dell'erede, rinviando alla più opportuna sede la disamina del fenomeno dell'accettazione, dell'azione di riduzione e di quella di collazione. Così ci occuperemo della petitio hereditatis, del fenomeno divisionale, inteso a determinare la cessazione della comunione ereditaria, nonchè del retratto successorio (art.732 cod.civ.).

Non sarà inutile approfondire anche il tema dell'erede apparente (art.534 cod.civ.) e della correlativa possibilità che costui ponga in essere atti di alienazione dei cespiti ereditari idonei, in quanto effettuati in favore di terzi di buona fede, a depauperare la consistenza dell'asse ereditario.

Percorsi argomentali

Aggiungi un commento


Se vuoi aggiornamenti su "La situazione giuridica dell'erede"

Iscriviti alla Newsletter di WikiJus!

Iscriviti