La normativa urbanistica




L'esame della disciplina urbanistica, con particolare riferimento al regime di edificabilità dei suoli, evidenzia una evoluzione normativa che soltanto eufemisticamente potrebbe essere definita come travagliata. In realtà, soprattutto nel tempo successivo alla seconda guerra mondiale, si assiste ad una vera e propria accelerazione nell'attività di produzione di norme che variamente infrenano l'attività edificatoria. Il tutto in via direttamente proporzionale all'accrescersi in fatto del disordine urbanistico e dell'abusivismo edilizio, fenomeno dilagato a cavallo degli anni '70 ed '80.

In questa cornice, traendo spunto dai primi embrioni di legislazione urbanistica emanati ai tempi dell'unità d'Italia, occorrerà mettere a fuoco la disciplina dell'autorizzazione a costruire nell'ambito della legislazione dal 1950 al 1967. Assai rilevante è inoltre una disamina dei più significativi provvedimenti normativi in materia, anche finalizzati alla costruzione di alloggi di edilizia economico-popolare. Dalla c.d. legge ponte del 1967 alla legge sulla casa del 1971 ; dalle c.d. leggi tampone alla c.d. legge Bucalossi del 1977 fino al recente T.U. in materia urbanistica ed edilizia (D.P.R. 380/01 ) è un incalzare di misure intese ora a liberalizzare, ora a rendere più restrittiva la possibilità di costruire. In questo quadro si delinea l'importanza delle disposizioni finalizzate a rendere possibile il recupero del patrimonio edilizio abusivo, ciò che spesso si pone in antitesi rispetto alle esigenze di tutela paesaggistica ed ambientale.

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