La causa perpetua



Una volta chiariti i concetti di utilità, pur dovendo ancora essere esaminato il requisito della vicinanza (soprattutto la relazione tra essi, di natura tale da fugare ogni problema in ordine alla configurabilità di una servitù tra fondi non solo non contigui, ma neppure vicini, sempre che ve ne siano i presupposti), occorre chiarire la nozione evocata dalla locuzione causa perpetua servitutis.

Essa non si identifica con la destinazione della servitù a durare perpetuamente nota1, consistendo nelle qualità delle risorse proprie del fondo servente tali da essere di per sè sufficienti a fornire al fondo dominante l'utilità di cui si compone la servitù nota2.

La causa perpetua consiste in una specificazione del carattere della predialità della servitù, valendo a rappresentare un concetto opposto rispetto all'attivazione personale del titolare del fondo servente.

Evocando l'esempio del fondo servente sul quale fosse costituita una servitù consistente nell'asportazione di materiale per la fabbricazione di mattoni a favore di un fondo sul quale opera una fornace (servitù industriale), una cosa sarebbe costituire una servitù avente queste caratteristiche, un'altra quella di fornire mattoni già fabbricati, esito di una condotta umana. Questo risultato può essere l'oggetto di una prestazione dedotta in un rapporto obbligatorio, non già il contenuto di un diritto reale, difettando appunto la causa perpetua.

Note

nota1

Si confrontino p.es. Cariota Ferrara, Delle servitù prediali, in Comm. cod. civ., a cura di D'Amelio-Finzi, Firenze, 1942, p.731; Messineo, Le servitù, Milano, 1949, p.36; Lucchese, Il requisito della perpetua causa e le servitù irregolari, in Vita notarile, 1975, pp.86 e ss..
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nota2

Così p.es. Barbero, Il sistema del diritto privato, Torino, 1993, p.554; Barassi, I diritti reali limitati, Milano, 1937, p.157.
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Bibliografia

  • BARASSI, I diritti reali limitati: in particolare l'usufrutto e le servitù, Milano, 1937
  • CARIOTA - FERRARA, Delle servitù prediali, Comm.cod.civ., 1942
  • LUCCHESE, Il requisito della perpetua causa e le servitù irregolari, Vita notarile, 1975
  • MESSINEO, Le servitù, Milano, 1949

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