Con il termine forma
ad substantiam si intende evocare un determinato formalismo che la legge prescrive
a pena di nullità per il compimento di un atto. E' precisamente a questa nozione di forma che si riferisce il n. 4 dell'art.
1325 cod. civ. quando, in tema di elementi essenziali del contratto, annovera il requisito formale dell'atto scritto sotto comminatoria della più grave delle patologie invalidanti
nota1.
E' possibile distinguere casi di forma vincolata in forza di disposizioni normative espressamente dettate a questo proposito da casi in cui la fonte del requisito formale è la volontà dei privati: in questo senso è rilevante il modo di disporre dell'art.
1352 cod. civ. .
In che cosa più propriamente consiste la forma
ad substantiam ?
Usualmente si tende a far coincidere il requisito formale con
lo scritto, spesso tuttavia allo scritto si aggiungono ulteriori requisiti: così il testamento olografo deve essere
redatto di pugno dal testatore, sottoscritto dal medesimo e munito di data (olografia), l'atto costitutivo di società di capitali deve risultare da
atto pubblico a pena di nullità (art.
2328 cod. civ.; art.
2463 cod. civ. ), la donazione che non sia di modico valore dev'essere perfezionata
per atto pubblico alla presenza di due testimoni(artt.
47 e
48 l.n.).
La forma, come tale, deve investire gli elementi essenziali dell'atto
nota2. Che cosa dire degli elementi secondari che non risultino possedere i requisiti formali previsti per l'atto? La questione riguarda anche la possibilità di darne la prova, dato il modo di disporre dell'art.
2722 cod. civ. , norma che vieta di dar conto mediante prova testimoniale dei patti aggiunti o contrari che si assumano coevi o anteriori rispetto ad un atto.
Note
nota1
Liserre, voce Forma degli atti, in Enc. Giur. Treccani, p. 3.
top1nota2
Giorgianni, voce Forma degli atti, in Enc. Dir., p. 1005, Minniti, Il formalismo negoziale tra procedimento e fattispecie, in Quadrimestre, 1993, p. 456 e Cian, Forma solenne e interpretazione del negozio, Padova, 1969, p. 161.
top2Bibliografia
- CIAN, Forma solenne e interpretazione del negozio, Padova, 1969
- GIORGIANNI, Forma degli atti, Enc. dir.
- LISERRE, Forma degli atti, Roma, Enc.giur.Treccani, XIV, 1988
- MINNITI, Il formalismo negoziale tra procedimento e fattispecie, Quadrimestre, 1993