Differenza tra condizione risolutiva avente ad oggetto l'inadempimento e clausola risolutiva espressa



E' notevole rimarcare la distinzione tra l'operatività della condizione risolutiva che deduca quale evento l'inadempimento di una delle parti in relazione ad una specifica obbligazione dedotta nel contratto (cosa che, secondo la giurisprudenza (Cass. Civ., 10074/93) appare ammissibile nota1) e quella propria della clausola risolutiva espressa (art. 1456 cod.civ.).

Possono a questo proposito svolgersi le osservazioni che seguono:

  1. la condizione risolutiva opera indipendentemente dalla dichiarazione unilaterale della parte che avesse interesse all'esecuzione del contratto. Una volta che si fosse verificata la condizione non vi sarebbe più la possibilità di evitare l'effetto risolutivo (a meno di ipotizzare un atto di rinunzia ad avvalersi della condizione c.d. unilaterale). La clausola risolutiva espressa esplica la propria efficacia soltanto in esito alla dichiarazione di volersene avvalere, effettuata dalla parte che vi ha interesse nota2.
  2. la retroattività che accompagna la condizione risolutiva è piena e reale, sortendo effetto anche nei confronti dei terzi, mentre la retroattività che segue alla risoluzione è semplicemente interna o obbligatoria nota3. Quest'ultimo punto merita speciale attenzione, perchè importa che le parti abbiano la possibilità di rendere opponibile anche agli eventuali subacquirenti i fatti di inadempimento contrattuale dedotti sub condicione.

Talvolta si pongono dubbi in merito all'interpretazione della volontà delle parti. Quale natura giuridica possiede la clausola che le parti abbiano inserito in un contratto preliminare di vendita immobiliare in forza della quale si prevede la risoluzione di diritto se il bene immobile che ne costituisce l'oggetto non dovesse essere regolarizzato urbanisticamente? Nella specie è stato deciso che, stante la natura oggettiva della conseguenza consistente nella caducazione del contratto, indipendentemente dalla considerazione della imputabilità o meno del risultato negativo alla condotta del promittente, la pattuizione deve essere qualificata come condizione risolutiva propria (Cass. Civ., Sez. II, 22310/2013). Quali conseguenze per la mancata liberazione di un immobile dalle ipoteche che fosse stata dedotta in una clausola mediante la quale nell'ipotesi in cui entro un certo termine questo risultato non fosse stato conseguito il contratto preliminare sarebbe stato risolto di diritto con il solo obbligo di restituzione della caparra? Anche in detta ipotesi la questione ermeneutica si pone in primo piano (Cass. Civ., Sez. II, 20854/2014).

Note

nota1

La dottrina sul punto appare divisa. A favore della possibilità di una clausola condizionale che deduca come evento l'inadempimento si vedano Amadio, La condizione di inadempimento, Padova, 1996, p.310; Lenzi, Condizione, autonomia privata e funzione di autotutela, Milano, 1996, p.53; Marmocchi, Della condizione di adempimento della prestazione, in Riv. not., 1983, p.482. Contra Bianca, Diritto civile, vol. III, Milano, 2000, p.544 e ss.; Gazzoni, Manuale di diritto privato, Napoli, 1996, p.875; Fusco, L'adempimento come condizione del contratto, in Vita not., I, 1981, p.304.
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nota2

Cfr. Messineo, Il contratto in genere, in Trattato dir. civ. e comm., diretto da Cicu e Messineo, Milano, 1973, p.174.
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nota3

Così Costanza, La condizione e gli altri elementi accidentali, in I contratti in generale, a cura di Gabrielli, Torino, 1999, p.818. Occorre altresì notare che in dottrina si sono evidenziati due ulteriori aspetti di differenziazione: a) solo dal negozio condizionato sorgerebbe una vera e propria aspettativa (Pelosi, La proprietà risolubile nella teoria del negozio condizionato, Milano, 1975, p.319); b) il recesso opera solo nell'ambito dei negozi patrimoniali tra vivi, mentre l'ambito di applicazione della condizione è esteso anche ai negozi mortis causa ed a quelli aventi contenuto personale (Zerella, Condizione potestativa e finzione di avveramento, in Rass. dir. civ., 1992, p.338).
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Bibliografia

  • AMADIO, La condizione di inadempimento: contributo alla teoria del negozio condizionato, Padova, 1996
  • COSTANZA, La condizione e gli altri elementi accidentali, Torino, I contratti in generale, II, 1999
  • FUSCO, L'adempimento come condizione del contratto, Vita not., I, 1981
  • GAZZONI, Manuale di diritto privato, Napoli, 2006
  • LENZI, Condizione, autonomia privata e funzione di autotutela. L'adempimento dedotto in condizione, Milano, 1996
  • MARMOCCHI, Della condizione di adempimento della prestazione, Riv.not., 1983
  • MESSINEO, Il contratto in genere, Milano, Tratt.dir.civ. dir. Cicu-Messineo , e continuato da Mengoni, vol. XV, 1972
  • PELOSI, La proprietà risolubile nella teoria del negozio condizionato, Milano, 1975
  • ZERELLA, Condizione potestativa e finzione di avveramento, Rass.dir.civ., 1992


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