Determinanza: dolo determinante e dolo incidente



Anche relativamente al dolo, così come per l'errore e per la violenza, è possibile distinguere tra dolo determinante e dolo incidente.
Quest'ultimo è il dolo che non determina il contraente alla conclusione del contratto, limitandosi ad incidere sul contenuto delle condizioni contrattuali. Nell'ipotesi di dolo incidente la vittima dell'inganno non si determina alla conclusione dell'atto in esito al raggiro subito, poichè comunque lo avrebbe perfezionato anche in difetto dell'induzione in errore. L'inganno svolge la funzione di modificare il contenuto del negozio, dal momento che, se non vi fosse stato dolo nè il conseguente errore, la parte ingannata avrebbe stipulato l'atto a condizioni diverse, per lei più vantaggiose.
In questo caso, previsto espressamente dall'art. 1440 cod.civ. , il contratto non è annullabile proprio perchè il comportamento fraudolento del raggirante non è stato determinante del consenso.
L'atto rimane valido, ma colui che è stato ingannato ha diritto di ottenere dall'autore del dolo il risarcimento del danno (art. 1440 cod.civ.), il cui ammontare dovrà certamente ricomprendere anche il mutamento delle condizioni contrattuali, tenuto conto del possibile contenuto dell'accordo che sarebbe stato concluso in difetto del dolo. Non si tratta pertanto di rivalere il soggetto ingannato del mero interesse negativo nota1, ma di ogni conseguenza pregiudizievole, comunque riconducibile alla condotta del deceptor, non importa se consistente in specifici raggiri o se si sia sostanziata in un comportamento omissivo (Corte Appello di Venezia, 31 maggio 2001 ). I danni devono dunque essere rapportati al minor vantaggio economico ovvero al maggiore aggravio conseguente alla violazione degli obblighi comportamentali del deceptor (Cass. Civ. Sez.I, 5273/07).

Note

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La dottrina sul punto presenta univocità di opinioni. Tra gli altri cfr. Bianca, Diritto civile, vol. III, Milano, 2000, p.667.
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