A mente dell'art.
494 cod.civ.
l'erede decade dal beneficio dell'inventario quando abbia omesso in mala fede di denunziare nell'inventario beni appartenenti all'eredità, ovvero abbia, sempre nella redazione dell'inventario, denunziato in mala fede passività non esistenti nota1. La fattispecie riecheggia in un certo senso il modo di disporre dell'
art.527 cod.civ., ai sensi del quale i chiamati all'eredità che hanno sottratto o nascosto beni dell'asse decadono dalla facoltà di rinunziarvi. Le conseguenze sono in un certo senso analoghe. Il soggetto sarà considerato erede puro e semplice. Nel caso di cui all'art.
494 cod.civ. tuttavia viene in considerazione chi, già rivestendo la qualità di erede, perde il beneficio dell'inventario. Nella seconda ipotesi si tratta invece di un chiamato che assume de jure la qualità di erede puro e semplice nonostante la rinunzia che abbia espresso
nota2.
Note
nota1
Si è osservato (Ferri, Successioni in generale (Artt. 456-511), in Comm. cod. civ., diretto da Scialoja-Branca, Bologna-Roma, 1968, p.361) che mentre i fatti che determinano la decadenza ai sensi dell'
art.493 cod.civ. sono considerati dal legislatore nella loro obiettività, prescindendo da ogni stato soggettivo dell'erede, l'
art.494 cod.civ. , facendo menzione della mala fede, richiede invece una condotta dolosa da parte dell'erede.
top1nota2
Ulteriore differenza tra le due fattispecie si rinviene nel fatto che da un lato l'
art.527 cod.civ. prevede un acquisto automatico della qualità di erede puro e semplice per mera volontà di legge, senza necessità di alcuna pronuncia giudiziale, dall'altro l'
art.494 cod.civ. prescrive che la perdita del beneficio deve essere invocata dai creditori ereditari e dai legatari, essendo priva di ogni carattere di automaticità (così Prestipino, Delle successioni in generale (Artt.456-535), in Comm. teorico-pratico al cod.civ., diretto da De Martino, Novara-Roma, 1981, p.316).
top2Bibliografia
- FERRI, Successioni in generale. Art.456 - 511, Bologna Roma, Comm.cod.civ. Scialoja Branca, 1980
- PRESTIPINO, Delle successioni in generale, Novara-Roma, Comm.cod.civ., dir. da De Martino, 1981