Allo scopo di determinare la misura del vincolo è necessario introdurre il concetto di
linea e di grado nota1.
La linea retta, indicando un ordine di generazioni, unisce tra loro le persone in base alla discendenza (es: unisce in linea discendente nonno, padre e figlio: quest'ultimo da considerarsi nipote del primo).
La linea collaterale individua una particolare relazione che unisce le persone le quali, avendo uno stipite comune, non risultano esser discendenti l'una dall'altra (art.
75 cod.civ., es.: tra di loro i fratelli, lo zio rispetto al nipote). Si tratta di soggetti che potrebbero essere definiti come appartenenti a linee rette (in base alla definizione che precede) parallele.
Il computo dei gradi, che indica la distanza in generazioni tra due soggetti lungo una medesima linea, si effettua calcolando tutti i soggetti e sottraendo lo stipite.
Esemplificativamente possiamo dire che tra padre e figlio v'è parentela di primo grado, tra cugini parentela di quarto grado, tra fratelli parentela di secondo grado.
Note
nota1
Sull'argomento si confrontino, tra gli altri, Bianca, Diritto civile, vol. II, Milano, 1985, p.19; Esu, Parentela-Affinità, in Tratt. dir. priv., diretto da Rescigno, Torino, 1982, pp.503 e ss.; Ciccarello, Parentela (dir. civ.), in Enc. dir., pp.654 e ss..
top1Bibliografia
- BIANCA, Diritto civile, Milano, III, 1985
- CICCARELLO, Parentela (dir.priv.), Enc.dir., XXXI, 1981
- ESU, Parentela - Affinità, Torino, Tratt.dir.priv. diretto da Rescigno, 1982