Cause di ineleggibilità e decadenza (s.p.a.: l'organo amministrativo)



Ai sensi dell'art. 2382 cod.civ. , non può essere nominato amministratore e se nominato decade dal suo ufficio, l'interdetto, l'inabilitato, il fallito o chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi.Le ipotesi di ineleggibilità indicate dalla norma citata sono tassative in quanto espressione di principi di ordine pubblico. Tale tassatività va intesa nel senso che le ipotesi di ineleggibilità, pur non potendo essere eliminate dalle pattuizioni dei soci, possono tuttavia essere ampliate nota1.

Con riferimento alla presenza di una causa di ineleggibilità bisogna distinguere a seconda che la stessa sussista all'atto della nomina, ovvero intervenga nel corso dello svolgimento della carica. Nel primo caso, la presenza di una causa di ineleggibilità all'atto della nomina, rende la stessa nulla. Qualora, a contrario, la causa di ineleggibilità si verifichi nel corso del mandato dell'amministratore, ciò comporta l'automatica ed immediata decadenza dello stesso.

Per quanto riguarda l'interdizione e l'inabilitazione, i correlati effetti decorrono dal giorno della pubblicazione della sentenza e l'incapacità permane sino al passaggio in giudicato della sentenza di revoca della stessa.

Per quanto riguarda il caso dell'amministratore fallito, la dottrina si divide. V'è infatti chi ritiene che la decorrenza degli effetti dovrebbe partire dalla data di affissione della sentenza dichiarativa di fallimento nota2. Una differente opinione sostiene che gli effetti decorrerebbero dall'iscrizione nel registro dei falliti nota3. C'è infine chi reputa che la decorrenza sortirebbe effetti a far tempo dalla data della deliberazione della sentenza o dalla sua pubblicazione. Appare preferibile assumere come termine di decorrenza la data della pubblicazione della sentenza dichiarativa di fallimento, poichè da tale momento la pronunzia diviene irretrattabile.

Una volta verificatesi una delle ipotesi previste a pena di ineleggibilità, gli effetti operano di diritto, senza cioè che sia necessario un atto di accertamento costitutivo da parte degli organi sociali. Competente a dichiarare la decadenza dell'amministratore, è il consiglio di amministrazione o, in caso di sua inerzia, il collegio sindacale.

Note

nota1

Vi sono inoltre cause di ineleggibilità previste da altre norme del nostro ordinamento, tra le quali, a titolo esemplificativo, possiamo ricordare l'interdizione per violazione di imposte dirette o IVA (art. 12, I comma, D.Lgs. 471/97 e art. 21, I comma, lett. a) D.Lgs. 472/97).
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nota2

Frè, Della Società per azioni, in Comm.cod.civ. diretto da Scialoja-Branca, Bologna-Roma, p. 445.
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nota3

Provinciali, Trattato di diritto fallimentare, Milano, 1974, II, p.781.
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Bibliografia

  • FRE', Della società per azioni, Bologna-Roma, Comm. cod. civ. Scialoja-Branca a cura di Galgano, 2000
  • PROVINCIALI, Trattato di diritto fallimentare, Milano, 1974

Prassi collegate

  • Quesito n. 152-2006/I, Sorte delle incapacità dopo l'abrogazione dell'art. 50 LF

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