Cass. civile, sez. II del 2004 numero 11343 (17/06/2004)


Il possesso di luci irregolari, sprovvisto di titolo e fondato sulla mera tolleranza del vicino, non può condurre all'acquisto per usucapione o per destinazione del padre di famiglia della relativa servitù, in quanto la servitù di aria e luce, che è negativa, risolvendosi nell'obbligo del proprietario del fondo contiguo di non operarne la soppressione, non è una servitù "'apparente, perché l'apparenza non consiste soltanto nell'esistenza di segni visibili ed opere permanenti, ma esige che queste ultime siano indice non equivoco del peso imposto al fondo vicino. Né la circostanza che la luce sia irregolare è idonea a conferire all' indicata servitù il carattere di apparenza, non essendo possibile stabilire dall' irregolarità se il vicino la tolleri soltanto, riservandosi la facoltà di chiuderla nel modo stabilito dalla legge, ovvero la subisca come peso del fondo.

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