Cass. civile, sez. I del 1988 numero 4883 (09/08/1988)


Qualora i bisogni dell' avente diritto agli alimenti vengano per intero soddisfatti da uno soltanto dei condebitori "ex lege", questi può esercitare il regresso "pro quota" verso il coobbligato senza necessità di una preventiva diffida ad adempiere, tenuto conto che le disposizioni dell' art. 445 cod. civ., in tema di decorrenza degli alimenti solo dalla domanda giudiziale (o dalla costituzione in mora, se seguita entro sei mesi dalla domanda giudiziale), riguardano esclusivamente il rapporto diretto con il creditore e non sono estensibili alla suddetta azione di regresso, la quale è riconducibile alle regole dell' utile gestione (considerando che l' intento di gestire l' affari altrui, in difetto di un' opposizione dell' interessato, è insito nella consapevolezza del carattere cogente del relativo obbligo).

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