Cass. civile, sez. V del 2016 numero 18206 (16/09/2016)




In tema di imposte di registro, ipotecarie o catastali, per stabilire se un'abitazione sia di lusso e, quindi, esclusa dai benefici per l'acquisto della prima casa ai sensi della Tariffa I, art. 1, nota II-bis del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, la sua superficie utile, complessivamente superiore a mq. 240, va calcolata alla stregua del D.M. Lavori Pubblici 2 agosto 1969, che va determinata in quella che, dall'estensione globale riportata nell'atto di acquisto sottoposto all'imposta, residua una volta detratta la superficie di balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e posto macchina, non potendo, invece, applicarsi i criteri di cui al D.M. Lavori Pubblici 10 maggio 1977, le cui previsioni, relative ad agevolazioni o benefici fiscali, non sono suscettibili di una interpretazione che ne ampli la sfera applicativa.

I locali non abitabili del sottotetto e del seminterrato possono contribuire a fare dell'immobile un'abitazione di lusso: il proprietario dell'appartamento che superi, con il computo di tali superfici, i 240 metri quadri perde l'agevolazione fiscale sulla prima casa.

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