Cass. civile, sez. II del 1956 numero 476 (18/02/1956)


La dichiarazione di morte presunta determina una vera e propria apertura di successione mortis causa a favore degli eredi del dichiarato morto.La sentenza di morte presunta è una pronuncia di mero accertamento di un fenomeno naturale; pertanto gli effetti di tale sentenza si ricollegano alla morte, e cioè alla data in cui questa è considerata dal giudice come avvenuta.Sono validi gli atti di disposizione dell'asse ereditario compiuti dagli eredi prima della sentenza dichiarativa della morte presunta, ma dopo la data di questa. In specie, è valido il contratto col quale gli eredi abbiano proceduto alle ripartizioni fra loro dei beni relitti dal presunto morto, non ostandovi il divieto di patto successorio, che postula la priorità del patto stesso rispetto alla morte.

Documenti collegati

Percorsi argomentali

Aggiungi un commento


Se vuoi aggiornamenti su "Cass. civile, sez. II del 1956 numero 476 (18/02/1956)"

Iscriviti alla Newsletter di WikiJus!

Iscriviti