Cass. civile, sez. II del 2003 numero 5320 (04/04/2003)


In tema di diritti di prelazione e riscatto spettanti ai coeredi a norma dell'articolo 732 del Cc, ove la comunione ereditaria abbia a oggetto un cespite unico, l'alienazione di quota indivisa di detto cespite effettuata dal coerede a un estraneo si presume, salvo prova contraria, avere a oggetto la quota ereditaria con la conseguente spettanza della facoltà di prelazione e riscatto agli altri coeredi, e non la cessione di singoli beni ereditari o di quote sugli stessi, Pertanto se un erede aliena a un estraneo la quota indivisa dell'unico cespite ereditario, si presume l'alienazione della sua corrispondente quota, intesa come porzione ideale dell'universum ius defuncti, e perciò il coerede può esercitare il retratto successorio, salvo che il retrattato dimostri, in base a elementi concreti della fattispecie e intrinseci al contratto che invece la vendita ha a oggetto un bene a sé stante.

Documenti collegati

Percorsi argomentali

Aggiungi un commento


Se vuoi aggiornamenti su "Cass. civile, sez. II del 2003 numero 5320 (04/04/2003)"

Iscriviti alla Newsletter di WikiJus!

Iscriviti