Applicabilità della finzione di avveramento alla condizione nel testamento



E' applicabile alla condizione potestativa la finzione di avveramento di cui all'art. 1359 cod.civ., norma dettata in materia di contratto in genere? Sembra convincente una risposta affermativa: se la mancanza dell'evento condizionale può dirsi imputabile alla parte che ha un interesse contrario all'avveramento, pare effettivamente appropriato il ricorso al detto principio nota1. Si pensi al caso di Primo che istituisca erede Caio a condizione che ultimi l'edificazione di un monumento entro una certa data ed alla condotta di Sempronio che, chiamato in subordine, impedisca il conseguimento di questo risultato con la propria azione di disturbo.

Si può osservare che la formale previsione di una condizione in realtà può celare, quando l'evento si concreti in una condotta volontaria di un soggetto la cui realizzazione è rimessa alla propria mera discrezione, una disposizione vietata ai sensi del I comma dell'art. 631 cod.civ., nulla come tale (Cass.Civ. Sez. II, 1928/82).

Note

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Risposta affermativa viene data anche da Capozzi, Successioni e donazioni, t.1, Milano, 1983, p.474.
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Bibliografia

  • CAPOZZI, Successioni e donazioni, Milano, 1983

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