Si rompe il dente a cena? Responsabilità del ristoratore. (Giudice di Pace di Venezia, sent. n. 554 dell’11 agosto 2016)

Nel caso in cui durante la cena al ristorante l’avventore patisca la rottura di un dente per la presenza di un corpo estraneo nella pietanza servita la società che gestisce il locale pubblico deve essere condannata a risarcire il danno patrimoniale e non patrimoniale. Emerge un profilo di responsabilità sia contrattuale sia extracontrattuale laddove il cliente dimostra, grazie alla prova testimoniale, la presenza del contratto allegando la colpa del ristoratore e onerando così quest’ultimo della prova contraria, e in ogni caso dimostrando il nesso causale fra l’evento e il pregiudizio patito.

Commento

(di Daniele Minussi)
Il guscio del frutto rimane nel piatto di spaghetti al sugo al pistacchio. Il cliente si rompe un dente e il ristoratore viene condannato a pagare 1000 euro di risarcimento (di cui circa 650 per il conto del dentista, il residuo a titolo di danno non patrimoniale). Rimarchevole è la qualificazione della natura della responsabilità, ricondotta tanto all'area dell'illecito contrattuale, quanto a quella dell'illecito aquiliano.

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