Scioglimento della comunione ed assegnazione dei lotti mediante estrazione a sorte: discrezionalità del criterio. (Cass. Civ., Sez. II, sent. n. 26616 del 17 dicembre 2014)
Il criterio dell'estrazione a sorte previsto dall'art. 729 c.c., nel caso di uguaglianza di quote, a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo, non ha carattere assoluto, ma soltanto tendenziale, potendo, pertanto, essere derogato in base a valutazioni prettamente discrezionali che possono attenere non soltanto a ragioni oggettive legate alla condizione funzionale ed economica dei beni, quale risulterebbe dall'applicazione della regola del sorteggio, ma anche a fattori soggettivi di apprezzabile e comprovata opportunità, la cui valutazione è sindacabile in sede di legittimità soltanto sotto il profilo del vizio di motivazione.