Conseguenze della cancellazione della società dal Registro delle imprese nel caso di permanenza di rapporti giuridici. Trasferimento delle obbligazioni in capo ai soci. (Cass. Civ., Sez. VI-T, sent. n. 12953 del 23 maggio 2017)

Dopo la riforma del diritto societario, attuata dal D. Lgs. n. 6/2003, qualora all'estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal Registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta, si determina un fenomeno di tipo successorio, in virtù del quale l'obbligazione della società non si estingue, atteso che ciò sacrificherebbe ingiustamente il diritto del creditore sociale, ma si trasferisce ai soci, i quali ne rispondono, nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente, a seconda che, pendente societate, fossero limitatamente o illimitatamente responsabili per i debiti sociali.
Da tale principio di diritto consegue che l'accertamento per IRAP ed IVA emesso nei confronti di una s.a.s. estinta è correttamente notificato ai suoi soci quali successori, anche, nelle correlative obbligazioni societarie. Peraltro, l'art. 28, comma IV, del D. Lgs. n. 175/2014, recante disposizioni di natura sostanziale sulla capacità delle società cancellate dal Registro delle imprese, non ha valenza interpretativa, neppure implicita, e non ha, quindi, alcuna efficacia retroattiva; ne consegue che il differimento quinquennale (operante nei confronti soltanto dell'Amministrazione finanziaria e degli altri enti creditori o di riscossione, con riguardo a tributi o contributi) degli effetti dell'estinzione della società derivanti dall'art. 2495, comma II, c.c., si applica esclusivamente ai casi in cui la richiesta di cancellazione della società dal Registro delle imprese (che costituisce il presupposto di tale differimento) sia stata presentata nella vigenza della nuova disciplina, ossia il 13 dicembre 2014 o successivamente.

Commento

(di Daniele Minussi)
Secondo la S.C., nell'ipotesi in cui, una volta cancellata la società dal registro delle imprese, permanessero rapporti giuridici passivi, gli stessi dovrebbero intendersi trasferiti in capo ai singoli soci. La misura della responsabilità in capo agli stessi varierebbe in dipendenza della natura giuridica della partecipazione sociale loro facente capo. Nel caso in cui venisse in considerazione una società di capitali, essi risponderebbero nei limiti di quanto ricevuto all'esito della fase di liquidazione, se invece si trattasse di società a base personale, permarrebbe la loro responsabilità illimitata e solidale. Tali esiti interpretativi sono conformi all'orientamento già espresso dalle SSUU (Cass. Civ., Sez. Unite, 6070/13), secondo cui la cancellazione dal Registro delle Imprese non può non avere, quale conseguenza, l'estinzione dell'ente societario. La sorte delle situazioni soggettive e dei rapporti giuridici rimasti "pendenti" viene risolta evocando una dinamica di tipo successorio.

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