Cass. Civ. , sez. III, n. 18736/2003. Analogie e differenze tra contratto di agenzia e contratto di procacciatore di affari

Mentre l'agente è colui che assume stabilmente l'incari­co di promuovere per conto dell'altra (preponente o mandante) la conclusione di contratti in una zona deter­minata, il procacciatore di affari è colui che raccoglie le ordinazioni dei clienti, trasmettendole all'impresa da cui ha ricevuto l'incarico di procacciare tali commissioni, senza vincolo di stabilità (a differenza dell'agente) e in via del tutto occasionale. Per quanto il rapporto di pro­cacciatore di affari abbia carattere atipico, per la relativa regolamentazione, peraltro, può farsi riferimento analogi­co a quella dettata per il contratto di agenzia.

Commento

Non è dato di comprendere, dall'esame della pronunzia in esame, la distinzione tra agenzia, mediazione e "procacciamento d'affari". Al riguardo è il caso di rammentare che, secondo la giurisprudenza, rispetto alla prima figura la distinzione consisterebbe nel difetto del requisito della stabilità e dell'obbligo promozionale, mentre rispetto alla seconda farebbe difetto il requisito dell'imparzialità (cfr. Cass. Civ. Sez. II, 4327/2000).

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